Simone e Chiara prigionieri nel palazzo vuoto, con l’ascensore inaccessibile

Simone e Chiara prigionieri nel palazzo vuoto, con l’ascensore inaccessibile

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Il film ha degli spunti geniali sui quali riflettere, sui quali pensare. Spunti che possiamo condividere o meno, ma che dobbiamo accettare…

Quando dico che la disabilità è diventata di moda vengo spesso canzonato, eppure, ecco che proprio in questi giorni, sui nostri schermi cinematografici, a fare da "badante" inesperta a un bellissimo e giovane disabile c’è Emilia Clarke, nientepopodimeno che l’eroina di Game of Thrones, una delle serie televisive fantasy più seguite e criticate degli ultimi anni.

"Io prima di te" è il film in questione, tratto dall’omonimo libro di Jojo Moyes, di cui restituisce fedelmente trama e atmosfere leggere, ironiche e un po’ naïf.

Protagonisti della pellicola una lei, ragazza carina, imbranata, ma di gran cuore, e un lui, ragazzo di buona famiglia e dal fisico statuario, se non fosse per una disabilità acquisita a causa di un incidente che lo immobilizza su una sedia a rotelle e lo porta a rifiutare con cinismo ogni spinta verso la sua nuova vita. Ovviamente i due finiscono per innamorarsi, ovviamente le difficoltà etiche e morali che si sovrappongono non mancano, ovviamente non vi svelerò il finale, anche perché, forse, non è quello che vi aspettereste.

La ragazza compare nella storia con un ruolo importante, entrare nella vita del protagonista, alle prese con il cambiamento della sua identità, per cercare di svagarlo.

"Io prima di te" è un film che, nonostante i suoi luccichii da commedia romantica – tutti sono bellissimi e a proprio agio con la disabilità, il protagonista è ricchissimo e abita in un castello accessibilissimo, anzi, il castello più accessibile che abbia mai visto – in realtà ci parla di libertà, libertà di decidere della propria vita.

Infatti, il tema centrale del film è l’eutanasia, con tutte le conseguenze che derivano da una scelta così difficile e personale. Una scelta personale, appunto, ma che finisce per coinvolgere le persone vicine, gli affetti più importanti.

Il film ha degli spunti geniali sui quali riflettere, sui quali pensare. Spunti che possiamo condividere o meno, ma che dobbiamo accettare.

Fonte: Superabile.it

22/09/2016