Montesilvano, Ferrante denuncia: scalo vietato ai disabili, ma Rfi non dà i fondi
MONTESILVANO. «Rete Ferroviaria Italiana discrimina Montesilvano e l’intero Abruzzo». Il presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante torna ad accendere i riflettori sulla stazione cittadina, che non brilla quanto ad accessibilità. Ai binari, infatti, si accede soltanto percorrendo le scale. Al piano terra esistono due vani in cemento, costruiti per collocarvi gli ascensori; ma sono vuoti. «Circa 5 mesi fa, avevamo denunciato pubblicamente lo stato in cui versa la stazione ferroviaria di Montesilvano, che a causa di barriere architettoniche crea gravissimi problemi di accessibilità. E non soltanto ai diversamente abili», sottolinea Ferrante. «Le scale esistenti sono pericolosissime e scivolose e creano problemi anche a chi porta pacchi o valigie, ad anziani, donne in stato di gravidanza, mamme con il passeggino e bambini, oltre ai passeggeri disabili. La stazione è stata costruita con i vani ascensori, ma mancano le due cabine che consentono di superare le barriere».
L’accessibilità della stazione cittadina era stata oggetto, inoltre, lo scorso novembre, di una riunione della commissione comunale Sanità, da cui era emersa la volontà di attivare un confronto con Rfi con lo scopo di far entrare anche Montesilvano nel programma di investimenti per la riqualificazione di numerose stazioni del Paese. «Sono 570 le stazioni in Italia che hanno avuto e avranno interventi mirati per migliorare l’accessibilità e abbattere le barriere esistenti, con un investimento di 150 milioni di euro per i lavori che termineranno nel 2017 e altri 120 milioni di euro per altri lavori che cominceranno proprio quest’anno», precisa Ferrante. «Ma nemmeno un centesimo dei milioni investiti entrerà in Abruzzo, escludendo così tantissime stazioni, in particolare Montesilvano. Città che d’estate supera i centomila abitanti e che d’inverno, grazie ai numerosi alberghi e al Palacongressi, vive di turismo congressuale. E meno male che due abruzzesi, Maurizio Gentile e Barbara Morgante, sono amministratori delegati di Rfi e Trenitalia». L’associazione si rivolge all’assessore regionale Donato Di Matteo, al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e al consigliere regionale Camillo D’Alessandro «per sbloccare una situazione inaccettabile e discriminante».
Fonte: Il Centro.it
14/01/2016