Pescara, disabili imprenditori? Troppi contributi

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In tutte le malattie neurologiche sono fondamentali diagnosi precoce e azione tempestiva. Fino al 20 marzo la Società italiana di neurologia organizza incontri divulgativi, convegni scientifici e attività per studenti delle scuole elementari e medie. Alla Settimana aderiscono 82 Paesi

ROMA – Comincia oggi e prosegue fino a domenica 20 marzo la Settimana mondiale del cervello, promossa in Italia dalla Società italiana di neurologia (Sin). Il tema al centro di questa edizione è "Tempo è cervello": si vuole porre all’attenzione di tutti e indagare il rapporto tra il tempo e le malattie neurologiche, non solo con riferimento all’urgenza, ma anche all’esigenza di diagnosi tempestive e di soluzioni capaci di prevenire le malattie croniche. "Il fattore tempo – spiega il professor Leandro Provinciali, presidente della Sin – è cruciale in medicina e, in particolare, in ambito neurologico; il neurologo, infatti, lotta contro il tempo per limitare i danni al cervello. La rapidità e l’accuratezza dell’intervento neurologico, subito dopo la comparsa dei primi sintomi, consentono di ridurre o annullare i danni che spesso condizionano fortemente la qualità di vita dei malati. Oltre a ciò, la diagnosi precoce risulta preziosa in molte malattie: ad esempio, nella malattia di Parkinson e nella sclerosi multipla è basilare per mettere in atto una strategia terapeutica che possa cambiare la storia naturale della malattia, tenendo sotto controllo i sintomi". Ma tempo e cervello solo legati anche a livello più neuro-scientifico, spiega Provinciali, infatti è il cervello a darci la percezione del tempo: "Questa avviene in relazione al succedersi delle informazioni che giungono al cervello e al loro progressivo cambiamento – argomenta il presidente Sin -. Una parte del nostro cervello, il lobo frontale, è in grado di riconoscere la ‘sequenza temporale degli eventi’ cioè la capacità di identificare quali condizioni sono giustificate da eventi che debbono verificarsi prima, per poter rendere possibile l’evento successivo. Oltre a tale meccanismo, basato su una ‘sequenza logica’, può essere utilizzato un secondo meccanismo correlato alla cronologia degli eventi, cioè quanto avviene in certi momenti della giornata, della settimana, del mese o dell’anno interessato".

Nelle diverse malattie neurologiche – e nelle nuove opportunità terapeutiche – di cui si tratterà nei convegni di questa Settimana, "il tempo è cervello".

Ictus. Spiega la Società italiana di neurologia: "La nuova frontiera per la cura dell’ictus ischemico in fase acuta è la combinazione di trombolisi sistemica e trombectomia meccanica. L’efficacia della terapia dipende dal tempo e qualifica l’ictus come un’emergenza tempo-dipendente. In particolare, la trombectomia meccanica dovrebbe essere eseguita il più precocemente possibile e potenzialmente entro le 6 ore dall’esordio dei sintomi. Nella comunità scientifica è diffuso, nell’ambito delle emergenze tempo-dipendenti, il concetto di ritardo evitabile inteso come momento organizzativo alla base dell’esito clinico. Il recupero del ritardo evitabile si fonda sull’efficienza organizzativa del percorso clinico del paziente con ictus acuto. In questo scenario, è necessario – dice la Sin – riorganizzare il sistema di cura nel nostro Paese per garantire a tutti i pazienti candidati la miglior cura possibile".

Alzheimer. La malattia di Alzheimer si manifesta clinicamente con iniziali disturbi di memoria episodica, cioè della capacità di ricordare eventi legati a un preciso riferimento temporale, cui si associano nel corso del tempo disturbi del linguaggio, dell’orientamento, delle capacità di ragionamento, critica e giudizio, con perdita progressiva dell’autonomia funzionale. Con il termine demenza si intende proprio la perdita di autonomia, mentre per descrivere i disturbi iniziali di memoria, con autonomia interamente conservata, si parla di disturbo cognitivo lieve o "Mild Cognitive Impairment (MCI)". Questa condizione, diagnosticabile con opportune valutazioni neuropsicologiche, spesso precede di alcuni anni la demenza vera e propria. Ancora l’evidenza tempo, segnale di cruciale importanza: "Sappiamo che il processo patologico che colpisce il cervello e che è responsabile della manifestazione clinica di MCI e poi di demenza precede di vari anni queste condizioni cliniche".

Parkinson. Una delle scoperte più importanti degli ultimi anni è che il processo neurodegenerativo alla base della malattia di Parkinson inizia molti anni prima della comparsa dei sintomi motori e che, spesso, durante questa lunga fase possono essere presenti manifestazioni non motorie. Queste scoperte hanno una notevole rilevanza poiché, se si riuscirà a individuare i soggetti a rischio di sviluppare la malattia, si potrà intervenire precocemente con farmaci neuro-protettivi.

La sclerosi multipla è una malattia che oggi è relativamente agevole identificare – spiegano i neurologi della Sin – se si è in grado di valorizzare i sintomi specifici e si effettuano e interpretano correttamente gli esami di laboratorio, come la risonanza magnetica, l’esame liquorale, la neurofisiologia, che dimostrano l’interessamento diffuso su base autoimmune del sistema nervoso. E’ stato dimostrato che iniziare una terapia precocemente causa, a distanza di tempo, un minor accumulo di disabilità e una maggiore autonomia. Al contrario, ritardare l’inizio di una terapia può essere responsabile della comparsa di disturbi non più reversibili. Comprendere in tempi brevi che la terapia effettuata non è pienamente efficace e, quindi, cambiare cura utilizzando strategie terapeutiche più incisive può essere cruciale per mantenere condizioni di salute compatibili con una vita pressoché normale.

Terapie e farmaci. Le terapie dedicate alle malattie del sistema nervoso, con particolare riferimento a quelle del cervello, hanno assunto particolare rilievo nel corso degli ultimi anni in ragione della grande rilevanza sociale, anche in rapporto all’aumentata sopravvivenza e alla conseguente crescita delle malattie neurodegenerative. Nell’ambito dell’epilessia molti farmaci sono stati introdotti sul mercato nel corso degli ultimi anni, rivolti soprattutto alle forme farmaco resistenti o alle condizioni più gravi di malattia. Essi – spiega la Sin – sono caratterizzati da un meccanismo d’azione differenziato a seconda della molecola interessata e possono offrire soluzioni significative nelle forme attualmente non responsive ai trattamenti tradizionali. Particolare rilievo hanno infine approcci sperimentali o innovativi quali quelli basati sull’uso della cannabis che appare indicata anche in altre condizioni neurologiche. Nella malattia di Parkinson particolare interesse ha destato recentemente l’uso della caffeina per le possibilità di miglioramento delle condizioni generali in presenza di particolari complicanze. Oltre a ciò, sono in fase di lancio alcune combinazioni di L-dopa utili a prolungare l’efficacia del farmaco e, in particolare, viene segnalata la possibilità di somministrazione transdermica di carbidopa utilizzando un apposito dispositivo.

Appuntamenti in tutta Italia. In occasione della Settimana mondiale del cervello, la Società italiana di neurologia organizza, sul territorio nazionale, incontri divulgativi, convegni scientifici e attività per gli studenti delle scuole elementari e medie. Qui il dettaglio delle iniziative italiane.

A livello internazionale la Settimana (Brain Awareness Week, BAW) è promossa dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa e dalla Dana Alliance for the Brain Initiatives e dalla Society for Neuroscience negli Stati Uniti. Ad essa aderiscono ogni anno Società neuroscientifiche di tutto il mondo – tra cui, dal 2010, anche la Società italiana di neurologia – oltre a numerosissimi enti, associazioni di malati, agenzie governative, gruppi di servizio ed organizzazioni professionali di oltre 82 Paesi. La Società italiana di neurologia conta tra i suoi soci circa 3000 specialisti neurologi ed ha lo scopo istituzionale di promuovere in Italia gli studi neurologici, finalizzati allo sviluppo della ricerca scientifica, alla formazione, all’aggiornamento degli specialisti e al miglioramento della qualità professionale nell’assistenza alle persone con malattie del sistema nervoso.

Fonte: Superabile.it

15/03/2016