Prima vittima dei tagli alle Asl, l’assistenza domiciliare nel nostro Paese peggiora in quantita’ e qualita’, con le solite differenze tra regione e regione e cittadini afflitti da nuovi costi privati.
E’ questo il quadro dell’assistenza domiciliare in Italia che emerge dal secondo Rapporto sulla ADI di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, che sara’ presentato nel pomeriggio di oggi in Commissione Salute delle Regioni.
“Terapia del dolore e assistenza psicologica sono i due principali talloni di Achille della assistenza domiciliare in Italia”, chiarisce Cittadinzattiva, “ma rispetto agli anni precedenti il taglio dei budget e i Piani di rientro pesano notevolmente su quantita’ e qualita’ dell’assistenza”.
Rispetto agli anni precedenti, aumentano quindi in maniera considerevole le segnalazioni relative alla scarsa qualita’ del servizio (+7%), improvvisa sospensione (+1,4%), e discontinuita’ dello stesso (0,7%).
Questi elementi, ai quali si aggiunge il 13,9% di cittadini che segnalano una riduzione delle ore, mostrano chiaramente che il problema dei fondi sempre piu’ scarsi a disposizione delle Asl si sta ripercuotendo in misura considerevole sui cittadini che usufruiscono di assistenza domiciliare. E il risultato e’ nell’aumento dei costi a carico delle famiglie che sempre piu’ spesso devono integrare le prestazioni ricevute dalla Asl con servizi a pagamento.
I maggiori disagi, precisa il Rapporto, sono percepiti da adulti con grave disabilita’ (30,4%), malati cronici (29,1%), soggetti anziani appena dimessi dall’ospedale (21,5%) e, nella misura del 2,5%, bambini con problemi di disabilita’.
Fonte: Cittadinanzattiva – tuttoconsumatori.it
10/06/2009