Il collaboratore del sindaco alle politiche per la disabilità Antonio Guidi, rispondendo ad una richiesta dell’opposizione, spiega il ruolo avuto nella stesura del testo che riforma l’assistenza alle persone disabili e esprime alcuni giudizi sul documento
ROMA – Sconfina nell’assistenza alla persona con disabilità la discussione politica sui contrassegni handicap di Roma, con la proposta dell’utilizzo di un lettore elettronico per risolvere i problemi relativi agli abusi che i vigili urbani tentano, non sempre con successo, di reprimere. L’uso di un dispositivo in radio frequenza per la gestione di contrassegni e gli accessi alla zona a traffico limitato è stato sostanzialmente promosso sia dalla maggioranza sia dall’opposizione. "L’uso della tecnologia come strumento di controllo del rispetto delle normative può essere una cosa positiva e quindi accogliamo favorevolmente tutte le sperimentazioni in tal senso", ha affermato il vicepresidente della commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, Daniele Ozzimo (Pd). Il quale però, al delegato del sindaco Antonio Guidi (che ha partecipato alla riunione con l’assessore alla mobilità Aurigemma per la sperimentazione del nuovo pass) chiede conto della sua posizione sulla proposta di riforma dell’assistenza domiciliare. "Dal delegato del Sindaco alle politiche per la Disabilità vorremmo però ascoltare parole chiare in merito all’inaccettabile proposta di riforma dell’assistenza domiciliare sulla quale sta lavorando la Giunta Alemanno", scrive in una nota.
E a stretto giro arriva la replica di Guidi. "Rispetto alla proposta di riforma sull’assistenza alla persona con disabilità, attualmente discussa all’assessorato delle Politiche sociali, coinvolgendo le diverse associazioni e le consulte municipali Antonio Guidi, il collaboratore del sindaco di Roma alle politiche per la Disabilità, afferma di aver ricevuto solo in via riflessa gli elaborati e di non essere stato coinvolto a nessun titolo alla stesura del documento". L’ex ministro della Famiglia continua sottolineando come, "nelle riunioni con i rappresentanti della disabilità, abbia sempre espresso il suo parere sulla proposta di riforma: è interessante e accettabile un regolamento che tenda all’uniformità della risposta in tutto il territorio di Roma Capitale così come quella di mettere al centro della programmazione i bisogni della persona. Ritengo, invece, irricevibile la sottovalutazione dell’assistenza indiretta che garantisce la libertà di scelta e di rispetto della privacy punti essenziali del rispetto alla persona e dell’indifferibile applicazione del principio di sussidiarietà rispetto all’assistenza diretta. Troppo enfatizzata, soprattutto dalle giunte precedenti", dice.
"Ritengo, inoltre, inaccettabile – continua Guidi – l’applicazione a qualsiasi titolo dell’Isee nella scelta di come erogare il servizio". Per il resto, Guidi fa sapere di sperare di partecipare con più forza decisionale alla stesura finale del documento. "Purtroppo, in questo momento, il ruolo del collaboratore del sindaco è più quello di esprimere pareri che di incidere realmente sulle scelte politiche – spiega il neuropsichiatra – nonostante sia stato votato parecchio tempo addietro un ordine del giorno dell’unanimità del consiglio comunale per dotare il mio ufficio di più poteri e personale". Guidi coglie l’occasione anche per evidenziare come, "nonostante determinazione dirigenziale fissi il mio ufficio in sei persone di ruolo, mi ritrovo ad oggi con una persona soltanto. Spero che dopo aver risolto il problema delle quote rosa si pensi finalmente a risolvere il mio problema come mi ha promesso più volte il sindaco Alemanno. Sono sicuro che ciò presto avverrà", conclude.
Fonte: superabile.it
03/08/2011