A Pescara una giornata dedicata all’inserimento lavorativo dei disabili

A Pescara una giornata dedicata all’inserimento lavorativo dei disabili

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Denuncia di Ledha: da Unione delle province e Associazione dei comuni arrivano circolari e lettere per non pagare i servizi di assistenza educativa nelle scuole superiori. E mentre le istituzioni si preoccupano "più dei bilanci che delle sorti dei cittadini" i ragazzi con disabilità "faticano sempre più a frequentare le scuole superiori perché il servizio di assistenza educativa semplicemente non viene erogato"

MILANO – In Lombardia i comuni e le province litigano su chi debba fornire il servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori e il risultato dello scaricabarile è che "i ragazzi con disabilità faticano sempre più a frequentare le scuole superiori perché il servizio di assistenza educativa semplicemente non viene erogato". La denuncia arriva ancora una volta dalla Ledha, che già più volte in passato aveva sollevato la questione e chiesto a gran voce che nel rimpallo di responsabilità fra le istituzioni non ci andassero di mezzo i diritti delle persone. Cosa che però, spiega l’associazione, è proprio ciò che accade nell’apparente disinteresse generale, mentre "comuni e province paiono preoccuparsi più dei loro bilanci che delle sorti dei loro cittadini".

"E’ un autunno triste e caldo – spiega in una nota la Ledha – per i diritti delle persone con disabilità, anche in Lombardia: purtroppo i rappresentanti dei nostri enti locali, Comuni e Province, sembrano avere a cuore solo la tenuta dei loro bilanci piuttosto le sorti dei loro cittadini". Entrambi gli enti sostengono che la competenza appartenga all’altro: una querelle che va avanti da tempo e che recentemente la magistratura ha di fatto sciolta, individuando nella Provincia l’ente di riferimento per il finanziamento del servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori. E della vicenda del resto si è occupata anche la Regione Lombardia, formando un gruppo di lavoro interistituzionale per affrontare e risolvere la questione.

"Sforzi e fatiche vani – spiega la Ledha – perché puntualmente anche quest’anno le Province lombarde, a partire da quella di Milano, non si sono organizzate per rispondere a questo fondamentale bisogno". I Comuni stavolta però non hanno compensato, anzi: "Anci Lombardia con una circolare ha invitato di fatto i comuni lombardi a non fornire più il servizio, come spesso fatto negli anni passati in attesa che le province si organizzassero". "Il risultato – scrive l’associazione – è sotto gli occhi di tutti: i ragazzi con disabilità faticano sempre più a frequentare le scuole superiori perché il servizio di assistenza educativa semplicemente non viene erogato". Dunque, "mentre l’Unione delle province lombarde (Upl) chiude gli occhi di fronte all’evidenza, con la classica posizione dello struzzo che di fronte ai pericoli nasconde la testa sotto la sabbia, Anci Lombardia assume una posizione burocratica che mette al centro i propri bilanci al posto dei propri cittadini". E quindi se "da una parte Anci Lombardia organizza a Milano la sfilata dei sindaci contro i tagli delle varie manovre in difesa dei diritti dei propri cittadini, dall’altra il suo responsabile welfare, invoca (implora) dal ministro Sacconi la possibilità di far ricadere sulle famiglie delle persone con disabilità i risultati dei tagli all’assistenza come unica soluzione per far quadrare i conti dei comuni".

"La cosa vergognosa di tutto questo – commenta Ledha – è che, sui vari temi descritti, ci sono tantissime sentenze dei Tar, dei Tribunali ordinari, del Consiglio di Stato che definiscono come, da una parte le competenze riguardo l’assistenza educativa spettino alle Provincie e dall’altra che sul tema della compartecipazione alla spesa i soggetti che devono essere chiamati a tale "dovere" siano solo le persone con disabilità, sulla base del proprio reddito individuale. Ma malgrado tutto questo, le Province e i Comuni fanno finta di niente e, come uso purtroppo in questo paese, delle sentenze degli organismi di giustizia italiani se ne fanno un baffo". Da qui l’appello lanciata da Ledha "direttamente ai sindaci ed ai presidenti delle province della Lombardia affinché depongano le armi contro le persone con disabilità e le loro famiglie e si alleino con le loro associazioni per promuovere e difenderne i diritti, anche di fronte alle ultime sciagurate scelte del governo in materia di azzeramento dei fondi sociali e assistenziali".

Fonte: superabile.it

28/09/2011