Falsi invalidi. Dall’A.n.i.d.a. un appello contro disinformazione e ”macelleria sociale”

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Loreto Aprutino, i tagli della Regione hanno privato un ragazzo del sostegno scolastico.

LORETO APRUTINO. L’educatore domiciliare non è più un servizio assistenziale essenziale secondo la Regione. E’ così che un ragazzo di 17 anni di Loreto Aprutino con problemi psicomotori gravi è stato privato dell’assistenza scolastica domiciliare.  Il disabile è stato privato dall’assistenza scolastica domiciliare per effetto delle direttive regionali che hanno dettato le linee guida del nuovo Piano sociale di zona.  Da settembre, con la ripresa delle attività didattiche e con l’entrata in vigore del nuovo piano sociale, il giovane con problemi psicomotori dovuti ad una paralisi cerebrale infantile, è costretto a svolgere senza nessun aiuto, se non quello della mamma, i compiti a casa e le altre attività che svolgono anche i suoi coetanei.  La patologia di cui soffre gli impedisce di spostarsi, quindi di essere autonomo, e di comunicare verbalmente. Eppure il ragazzo, che frequenta il terzo superiore, è un giovane solare, con tanta energia e con la voglia di esprimere il suo mondo interiore. E, lo fa, con l’aiuto del computer.  Grazie al suo ex educatore della cooperativa Agorà, il giovane disabile ha imparato a utilizzare una tastiera speciale, proiettata direttamente sul monitor del computer, con la quale interagisce muovendo il mouse wireless con l’alluce del piede destro.  In questo modo, riesce a tenersi in contatto con i suoi compagni di scuola e con il fratello che vive lontano, tramite Facebook e altri social network. Sempre grazie agli educatori, con lo stesso metodo, ha imparato ad usare anche la playstation con la quale trascorre molto del suo tempo libero.  Per il 17enne l’assistenza scolastico a domicilio è molto importante anche perché, come racconta la madre: «La figura dell’educatore costituiva oltre che un supporto educativo e morale, anche la possibilità di integrarsi con il mondo esterno al di fuori dell’ambito familiare».  Oggi, per via della mannaia che si è abbattuta a tutti i livelli sui servizi sociali, la mamma del ragazzo si è vista azzerare qualsiasi forma di assistenza domiciliare, per cui è costretta ad accudire da sola il figlio.  Sempre a causa di questi tagli, per il 17enne e per altri ragazzi disabili di Loreto, è a rischio inoltre il trasporto scolastico fornito dalla cooperativa Agorà e pagato dall’amministrazione comunale.  «Non chiedo miracoli alle istituzioni», dice la signora, «ma chiedo la possibilità di dare a mio figlio una vita serena: è un suo diritto».

di Claudia Ficcaglia

Fonte: Il Centro

27/10/2011