Non autosufficienza, senza aiuti 1,6 milioni di anziani

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PALERMO. Riconosciuto il diritto di un minore disabile (autistico) alla continuità educativo-didattica. Lo ha deciso, con una sentenza del 13 ottobre scorso, il Tar di Palermo che ha accolto le richieste della madre del ragazzo. La vicenda ha inizio quando, al temine dell’anno scolastico 2009-2010, la madre, con apposita istanza, chiedeva all’amministrazione scolastica di garantire al minore, anche per l’anno scolastico successivo, la continuità educativo-didattica con la stessa insegnante di sostegno ovvero, solo nel caso di comprovata ed oggettiva indisponibilità di quest’ultima, con altra insegnante anch’essa in possesso di specifiche esperienze e competenze in materia di autismo (e in particolare con competenze in materia di comunicazione per scambio di simboli). L’Ufficio scolastico provinciale ha rigettato l’istanza sostenendo che l’esigenza di continuità didattica non potesse essere soddisfatta dovendo l’amministrazione, in sede di assegnazione degli insegnanti di sostegno, tenere conto esclusivamente del diritto di graduatoria ossia del punteggio vantato da ciascun insegnante. Avverso tale provvedimento la mamma del ragazzo, rappresentata e difesa dall’avvocato Giuseppe Impiduglia, ha propoto ricorso innanzi al Tar, evidenziando che l’individuazione dell’insegnante di sostegno da assegnare al minore non potesse avvenire esclusivamente sulla base del diritto di graduatoria sussistendo in capo all’amministrazione scolastica l’obbligo di realizzare un effettivo contemperamento tra la piena realizzazione del diritto allo studio del disabile ed il diritto di graduatoria.
Il Tar, accogliendo il ricorso, ha annullato il provvedimento dell’amministrazione scolastica giacchè la stessa «nell’ambito delle opportunità didattiche offerte dal diritto di graduatoria degli aspiranti insegnanti di sostegno» non ha provveduto «a garantire al minore la piena realizzazione del proprio diritto allo studio».

Fonte: La Sicilia

04/11/2011