Bancomat per ciechi e ipovedenti

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Dopo un anno di sperimentazione, il contact center antirazzismo dell’Ufficio per la promozione della di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica si allarga anche a eventi discriminatori legati alla disabilità, all’età, alla religione e all’identità di genere. Il direttore Monnanni: "Combattiamo il pregiudizio".

ROMA – Il Contact center antirazzismo dell’Unar (800.901010 – www.unar.it) dopo una sperimentazione di poco più di un anno si estende a tutte le altre discriminazioni. A darne notizia è lo stesso Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in attuazione della Direttiva dell’Unione europea 43/2000. Dal 28 novembre sarà possibile segnalare anche situazioni ed eventi discriminatori connessi alla disabilità, all’età, alla religione, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. "Già nel 2010 – dichiara il Direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni – avevamo completamente riorganizzato il vecchio Call center attivo dal 2005, trasformandolo in un vero Contact center che unisse al consueto numero verde gratuito una piattaforma informatica in grado di consentire a chiunque – testimone o vittima – di fare una segnalazione anche on line o con una semplice e-mail". "I risultati ottenuti – prosegue Monnanni – ci hanno dato ragione, tanto che oggi, in presenza di un numero di istruttorie passato dalle 373 del 2009 alle 766 del 2010 e alle 962 del 25 novembre, il 42% delle istruttorie aperte dall’Unar deriva da segnalazioni pervenute o tramite e-mail o mediante il sito www.unar.it, mentre quelle derivanti da chiamate al numero verde 800.901010 sono scese dal 60% del 2009 al 20% circa del 2011". "Dopo una sperimentazione durata circa un anno e tenuto conto dell’interconnessione con il Contact center Unar di numerosi Centri territoriali antidiscriminazioni promossi da Unar con Regioni, Province e Comuni, abbiamo ritenuto necessario – continua il direttore dell’Ufficio – garantire un’applicazione del principio di parità di trattamento a 360 gradi ancora più efficace, istituendo tre diversi back office di consulenza specialistica per la trattazione e l’esame approfondito di istruttorie aperte dal nostro Contact Center in relazione a discriminazioni per disabilità, per età o religione, per orientamento sessuale o identità di genere". "Razzismo, xenofobia e discriminazioni di qualsiasi genere e tipo – conclude Monnanni, invitando potenziali vittime o testimoni di qualsivoglia discriminazione a rivolgersi al Contact Center Unar – non sono altro che sintomi della stessa malattia, il pregiudizio: affrontarli in maniera sistematica e globale, facendo rete con regioni, enti locali e realtà della società civile, oltre ad essere una richiesta che ci viene dall’Europa è un preciso dovere civile. Ad Unar il compito di rendere concreto per tutti il principio di non discriminazione sancito dall’articolo 3 della Costituzione".

Fonte: SuperAbile.it

29/11/2011