Oltre 4 milioni in Italia e 65 in Europa: sono questi i numeri che descrivono il mercato dei potenziali viaggiatori disabili. Sono persone insicure, frenate dalla paura di andare in vacanza e di soggiornare in una struttura non adatta alle loro esigenze. Così, piuttosto che correre questo rischio e raccontare a parenti e amici brutte esperienze, decidono di non partire. Ma a piccoli passi qualcosa sta cambiando e l’interesse su questo argomento è in aumento. Non sorprende, quindi, che i tre appuntamenti del corso “Turismo accessibile. Quando l’agente di viaggi è indispensabile” (organizzato da Guida Viaggi in collaborazione con Lp Tour), abbia fatto registrare il tutto esaurito. “Continuo ad accorgermi – afferma Luigi Passetto, docente del corso e titolare dell’agenzia Lp Tour – che dietro a questo argomento si stia sviluppando un coinvolgimento non occasionale. Gli agenti si sono finalmente stufati di non poter dare risposte”.
Creare il business.
Una volta frequentato il corso, tutti i nominativi saranno divulgati alle associazioni che si occupano di disabilità motorie. Ma proprio adesso viene il difficile, perché è giunto il momento di mettere alla prova gli insegnamenti, riuscendo a creare una diversa tipologia di business per la propria agenzia: secondo Passetto non sarà un percorso facile e il manager mette in guardia sulle possibili difficoltà che si potranno incontrare per strada.
“Innanzitutto occorre rompere una barriera psicologica importante e riuscire ad avere una certa disinvoltura ad interagire. Ad esempio, non bisogna avere paura di chiedere alle persone quale disabilità abbiano”. Il prossimo passo sarà quello di offrire consulenza, dando risposte nel minor tempo possibile e prodotto pratico, adatto alle singole esigenze della persona: “Dobbiamo ricordarci sempre che ogni proposta che offriamo è totalmente sartoriale. E non possiamo permetterci di sbagliare”.
di Giovanni Ferrario
Fonte: Guida Viaggi
24/05/2012