ANCONA. «Avevano invitato anche noi a quel convegno, ma la nostra associazione è stata costretta a rinunciarvi proprio per il motivo delle barriere architettoniche». Non si spegne la eco per l’organizzazione del convegno sulle cellule staminali tenuto nel giugno scorso all’Aula Magna del Rettorato. L’ultima denuncia, dopo le tante associazioni che hanno scritto al Carlino, è dell’Aniep di Ancona. Un edificio suggestivo, sprovvisto però di qualsiasi apparato per facilitare la mobilità delle persone disabili. Quel giorno una donna disabile non ha potuto seguire i lavori proprio perché impossibilitata a salire le rampe di scale del Rettorato. La sede della Politecnica delle Marche, infatti, non ha in dotazione un ascensore. In passato i disabili riuscivano ad accedere all’Aula Magna passando dall’attiguo palazzo della Provincia, collegato al Rettorato. Con l’ex palazzo di vetro chiuso non ci sono più possibilità. La denuncia di Maria Pia Paolinelli, del direttivo dell’Aniep, lancia un vero e proprio grido d’allarme: «Ho letto il vostro articolo del 18 luglio scorso spiega Maria Pia Paolinelli sulle barriere architettoniche del Rettorato di Ancona. Ancora una volta la stampa si deve occupare delle inefficienze di chi ci governa e dovrebbe applicare le leggi. Ancora una volta c’è chi si stupisce se un disabile viene emarginato, lasciato fuori della porta o in fondo alle scale in occasione di eventi pubblici, ai quali ha tutto il diritto di partecipare, perché manca un ascensore o una rampa. Non si contano più le denunce a mezzo stampa, gli articoli di associazioni che sottolineano puntualmente le barriere di edifici pubblici, farmacie, chiese, studi medici, negozi e via discorrendo.
La non accessibilità del Rettorato è nota da tempo, eppure proprio in questa sede vengono organizzati convegni, come appunto quello del Lions Club di Ancona sulle cellule staminali. Ripeto, pure l’Aniep ha ricevuto l’invito per quel convegno, ma conoscendo la struttura non ci abbiamo neppure provato ad andare». UNA STORIA NOTA. Come tante altre. Maria Pia Paolinelli di battaglie ne ha fatte tante per aprire gli occhi dei cosiddetti normodotati. Alcune delle quali abbiamo cavalcato anche noi del Carlino, in prima linea sul problema dei diritti negati ai disabili: «A volte prende uno scoramento forte di fronte a quel popolo sordo e cieco che dovrebbe tutelare gli interessi delle fasce più deboli e invece dimostra disinteresse o pressapochismo insiste la Paolinelli . E le scuse non bastano più, non perché i disabili vogliono essere polemici ad ogni costo. Chi deve applichi le leggi, la nostra legislazione è una delle più avanzate in materia. Solo allora si potrà parlare di integrazione ed evitare ai disabili e alle loro famiglie l’umiliazione di entrare, quando va bene, dalla porta di servizio e di sentirsi esclusi nella propria città».
di Pierfrancesco Curzi
Fonte: Il Resto del Carlino
26/07/2012