La vita dei diversamenti abili prevede difficoltà nella società, l’indifferenza. Ma ci dovrebbero essere condizioni che l’agevolano. Come la legge 5 febbraio 1992 n° 104 articolo 24 che prevede l’eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche. Ma, purtroppo, non sempre le leggi vengono applicate. In un paese civile non è più possibile assistere a certe scene. La disabilità è il prodotto dell’interazione dell’individuo con la società. La disabilità non è contagiosa l’ignoranza sì. Non è la presenza di una limitazione nelle funzioni o nelle strutture corporee che crea la disabilità, è la non accettazione. Diversi si è se la società ti considera tale. Ed è la presenza di barriere culturali e fisiche che impediscono la piena partecipazione delle persone alla vita della società. Basta con la pietà, basta con l’emarginazione ma soprattutto basta con l’indifferenza. Noi persone con disabilità vogliamo vivere nei propri normali contesti di vita, non necessitiamo di contenitori separati nella vita e del mondo. Come tutti, vogliamo essere riconosciuti nelle nostre competenze, capacità ed interessi, vogliamo individualità; anche noi possediamo delle capacità come tutti possiamo vivere a pieno la vita.
Questi sono i 10 comandamenti dei disabili. Articolo 1: guarda me e non la mia disabilità. Articolo 2: accettami. Articolo 3 chiedi a me e non ad altri cose che mi riguardano. Articolo 4: la disabilità non è infettiva. Articolo 5: ragiona seriamente con me. Articolo 6: rispetta i miei tempi. Articolo 7: gioisco quando riesco senza aiuto. Articolo 8: non escludetemi. Articolo 9: trattatemi come vorresti essere trattati. Articolo 10: la disabilità è una condizione di vita non cercata. Non è quello che si vede ma quello che c’è dentro al cuore che conta. Si può vivere una buona vita, da seduto. Ma mai in ginocchio. Un bambino non vede la disabilità ! … Ma lo ami per ciò che rappresenta, non siamo un mondo a parte, ma una parte del mondo. La parità e l’autocommiserazione non portano a niente di buono. Proprio noi dobbiamo lottare per far valere i nostri diritti. Per parlare di disabilità bisogna capire cosa vuol dire, vivere con una disabilità. Bisognerebbe pensare che la disabilità è una condizione umana possibile non qualcosa di sconosciuto, ma un’esperienza che tutti nella vita possiamo vivere e, per tale motivo, va considerata una condizione di vita normale. Questo sarebbe un nuovo mondo per parlare di disabilità. Tutti dobbiamo contribuire per l’abbattimento del pregiudizio sulla diversità nella società. E se le persone con disabilità sono considerate diverse, la domanda a cui dobbiamo dare una risposta è Diversi da chi?
Fonte: Il Centro.it
02/10/2012