Pescara, corso retribuito riservato a 25 disabili

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ROMA. Il Comitato 16 novembre ha svolto il suo compito: ieri sera Salvatore Usala ha inviato al sottosegretario Polillo e al senatore Marino una scheda che contiene le “Proposte per l’individuazione di criteri per la non autosufficienza grave”, così come era stato richiesto durante l’incontro del 21 novembre. Ancora non è chiaro, intanto, se i dati forniti dal sottosegretario alla Salute Elio Cardinale soddisfino le richieste di Polillo, né se il ministero della Salute sia in possesso di altri dati sulla grave disabilità: nel frattempo, però, la Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale dovrebbe mettere a punto un nuovo strumento di rilevazione, che sarà somministrato alle Asl, eventualmente con il supporto dei Nas, per “contare” le persone gravemente disabili nelle diverse regioni. Il punto cruciale è capire quali siano i criteri per riconoscerle. Ecco quindi quelli suggeriti dal Comitato, che scrive: “in attesa di una ridefinizione dei criteri di valutazione della disabilità aderenti a quanto previsto dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (ratificata con Legge 18/2009) ed in particolare dell’adozione della nozione di persona con necessità di sostegno intensivo (“more intense support”) prevista dalla stessa Convenzione, ai fini dell’individuazione delle persone con grave non autosufficienza si intendono le persone in condizione di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile 24 ore su 24”.

Si ritengono quindi gravemente disabili i “pazienti con gravi patologie degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita o NIV a permanenza 24h o coma; i pazienti che a seguito di una malattia neoplastica, si trovano nella fase terminale, clinicamente documentabile, della loro vita; i pazienti con grave stato di demenza valutato sulla base della scala CDRs (Clinical Dementia Rating scale), con punteggio 5; i pazienti con patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologia e con almeno altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale; i pazienti con gravissimi disagi psichici o intellettivi o sordocecità che necessitino di assistenza vigile 24h con grave rischio della loro incolumità vitale; i pazienti con cerebro lesioni o stati vegetativi che necessitino di assistenza vigile 24h con grave rischio della loro incolumità vitale”. A queste persone, precisa il Comitato, dovranno essere prioritariamente destinati “i contributi o sostegni diretti o indiretti derivanti dal Fondo per la non autosufficienza di cui all’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”. Una platea piuttosto ampia, quindi, quella indicata dal Comitato, che in questo modo dovrebbe rispondere alle critiche di chi, in questi giorni, lo accusava di portare avanti una battaglia solo per la Sla.

Fonte: Redattore Sociale.it

28/11/2012