Il progetto nasce da una serie di indagini sull’accessibilità del territorio piemontese alle persone disabili effettuate dal 2006 in poi. Per i turisti, le maggiori criticità sono negli esercizi commerciali: di qui, l’idea di fornire ai gestori una formazione specifica, realizzato con le modalità dell’e-learning
TORINO – Un uomo affetto da disabilità motoria vuole prenotare un soggiorno di due notti in albergo. Telefona quindi a un hotel e chiede alla receptionist se le camere siano accessibili. Dopo un iniziale equivoco, la donna si rende conto di avere a che fare con un disabile e, di fronte alle sue lecite richieste, inizia a entrare in un crescente stato d’ansia. Cerca di rassicurarlo, ma è evidente che non sia molto certa delle dotazioni della struttura. E alla fine, quando l’uomo le domanda se nel prezzo sia compreso anche l’accesso in piscina, incautamente gli risponde: "Ma perché, voi andate anche in piscina?".
Ed è così che, nell’arco di appena due minuti di conversazione, si perde un potenziale cliente. L’episodio è uno dei case studies raccolti da Turismabile per il progetto "Aggiungi un posto a tavola", uno studio sull’"accessibilità nei pubblici esercizi delle persone con esigenze particolari", che è stato presentato nella sede Ascom (Confcommercio) di Torino. Realizzato dall’Isitt (Istituto italiano per il turismo per tutti), in collaborazione con il comune di Torino, Turismabile e la Consulta per le persone in difficoltà, il progetto nasce da una serie di indagini sull’accessibilità del territorio piemontese alle persone disabili effettuate dal 2006 in poi.
"Queste ricerche – spiega l’architetto Eugenia Monzeglio, presidente Isitt – hanno evidenziato come gli esercizi commerciali siano l’area di maggiore criticità per quanto riguarda il turismo. Per questo abbiamo deciso di progettare un percorso su misura per i gestori che desiderano rendere i loro esercizi pienamente fruibili da tutti". Nell’incontro viene presentato un programma di aggiornamento professionale realizzato con le modalità dell’E-Learning. Tutti gli iscritti, potranno studiare al computer, attraverso lezioni scaricabili dal sito di Turismabili: in gran parte si tratta di filmati che mostrano episodi ricostruiti da attori, come quello citato in apertura.
"Nei video – spiega Gianni Ferrero, direttore del Cpd e coordinatore del progetto Turismabile – vengono mostrati sia i comportamenti errati che quelli corretti da tenere con i clienti con disabilità. I nostri corsi, infatti, non riguardano soltanto le barriere architettoniche, che ormai sono un problema ampiamente discusso; ma tengono soprattutto conto dell’accoglienza e del servizio".Le esigenze delle persone disabili, infatti, possono andare dal bisogno di particolari strutture fino un certo tipo di alimentazione. I gestori, inoltre, non si verranno sensibilizzati soltanto in merito alla disabilità in senso stretto, ma anche sulle esigenze di clienti come quelli affetti da celiachia (patologia che rende intolleranti ai derivati del grano) o da altre intolleranze alimentari.
L’accessibilità delle strutture turistiche è ormai un tema ampiamente dibattuto : persino nella Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità viene affrontato il tema della fruibilità di alberghi, cinema e strutture ricreative. La questione, però, sembra ancora sconosciuta agli operatori italiani, nonostante le prime ricerche, realizzate proprio da Turismabile, stiano mostrando come le persone disabili costituiscano una fetta non trascurabile di mercato. Qualche tempo fa, sul punto si era espresso con la consueta chiarezza anche il giornalista Franco Bomprezzi: "Il viaggiatore con disabilità non ha paura" aveva dichiarato. "E’ sospettoso, minuzioso magari. Ma accetta il rischio. E’ pronto a qualche aggiustamento ragionevole rispetto alle abitudini preziose che lo tranquillizzano nel proprio habitat. E’ quasi il turista ideale, perché desidera fortemente il viaggio, per poterlo centellinare, riempire di esperienze, raccontare e disseminare al ritorno. Offrire opportunità di turismo in piena accessibilità non è solo un’azione corretta dal punto di vista dei princìpi universali sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E’ soprattutto un’operazione imprenditoriale intelligente, lungimirante, carica di vantaggi, anche economici"
Secondo gli operatori di Turismabile, il problema del rapporto tra il comparto turistico -alberghiero e i clienti con disabilità risiederebbe soprattutto in un errato approccio psicologico. "Spesso – prosegue Ferrero – gli operatori entrano nel panico quando si presenta un disabile. A volte non si sentono all’altezza, magari non conoscono le dotazioni delle strutture in cui lavorano, o hanno semplicemente paura di sbagliare. Ma è proprio così che finiscono per farlo. Di fronte a un accoglienza insoddisfacente, è molto facile che si nascondano equivoci, ansie, ignoranza sul punto. È per questo che abbiamo pensato a un apprendimento basato su casi concreti, perché tendono a imprimersi nella mente molto più di una serie di principi astratti. I case studies raffigurati nei filmati, peraltro, sono tutti ricostruiti a partire da testimonianze che abbiamo raccolto nel corso delle nostre indagini".
I filmati e il resto del materiale didattico potranno essere scaricati da un link fornito dal personale di Turismabile ai partecipanti ai corsi. Nel convegno di domani, oltre alla presidente Isitt Eugenia Monzeglio, interverranno Paolo Osiride, presidente del Cpd, Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom Confcommercio di Torino, Alessandro Redavide, coordinatore di Turismabile e Claudio Ferraro, direttore dell’Epat (esercizi pubblici associati Torino). Per informazioni: www.turismabile.it (Antonio Michele Storto)
Fonte: Superabile.it
27/09/2013