Le vaccinazioni e le malattie neuromuscolari

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Una riflessione sui classici Disney nella loro versione con disabilità, come il principe azzurro che spinge Biancaneve in sedia a ruote o Cenerentola che indossa la scarpetta su una protesi: "I prodotti animati per bambini aiutino ad apprezzare la diversità e a fare inclusività"

Finalmente è arrivato il sole. Con lui il tempo di sognare. Il tempo di trasformare i bisogni in sogni al quadrato…  Nei freddi giorni pasquali però ho fatto diverse maratone Rai. Non mi vergogno di ammettere che ho visto anche dei vecchi classici Disney. Così ho iniziato a riflettere su quanto questi prodotti animati per bambini aiutino ad apprezzare la diversità, a fare inclusività. Così cercando per la rete mi sono imbattuto in maghi, principesse ed animali.

Cartoni animati, strani cartoni animati.

Biancaneve in carrozzella viene spinta dal Principe Azzurro. Cenerentola prova la scarpetta di cristallo sulla protesi mentre Pocahontas, in stampelle, mostra una gamba amputata all’altezza del ginocchio. Sono le principesse Disney con disabilità, nate dalla creatività di un’artista italiano, presenti nelle illustrazioni pubblicate da Alexsandro Palombo sul suo blog "humorchic".

«Hai mai visto una protagonista disabile in un film Disney? Forse no perché la disabilità non corrisponde agli standard Disney», ha scritto Palombo, introducendo la gallery di principesse disabili che dalle loro sedie a rotelle chiedono provocatoriamente a chi le guarda: «Ti piacciamo ancora?». Alexsandro Palombo, trentenne salentino con un passato da stilista e un presente da artista, dopo una rara forma di tumore da due anni vive sulla sua pelle la condizione di disabile, "incontrando discriminazioni-ha ammesso- che non potevo nemmeno immaginare."

In realtà spesso nei cartoni animati, soprattutto quelli a forte impatto educativo (sto parlando soprattutto dei capolavori della Disney, della Dreamworks e via dicendo…) il discorso della diversità è centrale. Tra i classici mi vengono in mente "Pinocchio", "La sirenetta", "La bella e la bestia" e "Biancaneve e i sette nani". Per restare sull’attualità ho recentemente scritto di Khumba, la zebra senza strisce, diversa ma vincente.

Chiaramente in un prodotto per bambini si tende ad addolcire con metafore il discorso della diversità, mentre nel lavoro di Palombo compare per la prima volta una provocazione diretta. La cosa mi piace perché spinge comunque a ripensarci e parlarne…

Sappiamo tutti quanto sia difficile parlare direttamente di disabilità. Un argomento, diciamocelo, complicato da presentare a un bambino perché oggettivamente distante da quegli standard mediatici che ci presentano la bellezza, il fascino, il divertimento e appunto la normalità con uno schema fisso.

Personalmente, lavorando da anni nelle scuole, anche con i bambini più piccoli, so per certo che non sono certo loro ad aver paura della diversità, anzi spesso ne sono incuriositi e aperti verso di essa. Il problema spesso è piuttosto degli adulti, spaventati nel proporre qualcosa che non rientri proprio in quegli schemi fissi di cui parlavo sopra. A conferma della mia tesi vi invito a gustarvi questo breve e significativo video…

Alla fine riuscirò magari anche a rispondere a una domanda che mi perseguita da tempo… Perché Biancaneve non ha sposato uno dei nani e ha scelto il Principe Azzurro? Mah, speriamo solo che alla fine vivano tutti felici e contenti! E voi cosa ne pensate?  Scrivete a claudio@accaparlante.it o sulla mia pagina Facebook. (Claudio Imprudente)

Fonte: Superabile.it

22/04/2015