Albert Einstein e Isaac Newton erano affetti dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che spesso viene scambiata per eccentricita’. Chi ne e’ colpito infatti e’ ossessionato da complessi e ha forti problemi di comunicazione. E’ quanto emerge da uno studio condotto da alcuni ricercatori britannici delle Universita’ di Cambridge e Oxford. In particolare, secondo la ricerca inglese, Einstein avrebbe mostrato chiari segni della sindrome di Asperger soprattutto da piccolo: era un bambino solitario e spesso ripeteva in maniera ossessiva le stesse frasi. Aveva inoltre forti problemi di confusione nella lettura. Nel corso del tempo poi questi sintomi andarono regredendo. Il padre della relativita’ divenne infatti un adulto con molti amici e parecchie storie d’amore. “Ma la passione, l’innamoramento e la capacita’ di parlare anche di temi lontani dalla propria area di interesse sono perfettamente compatibili con la sindrome di Asperger’, ha spiegato il professore Simon Baron-Cohen di Cambridge in una intervista al ‘New Scientist’ magazine. “Quello che e’ veramente difficile per coloro che sono affetti da questa sindrome -ha riferito- e’ sopportare e gestire una conversazione casuale. Non sono in grado di parlare poco’. presentato una sintomatologia assolutamente classica della sindrome: parlava con difficolta’, si immergeva cosi’ tanto nel suo lavoro da dimenticarsi di mangiare ed era scontroso con i pochi amici che aveva. E a peggiorare la situazione si aggiunsero anche intorno ai 50 anni depressione e paranoia. Ma sia Newton che Einstein sono stati dei geni assoluti nel loro campo.Una potenzialita’ quella di eccellere che, secondo il professore Baron-Cohen, hanno tutti coloro che sono affetti dalla sindrome di Asperger a condizione che riescano a trovare la via giusta. L’alternativa altrimenti rischia di essere solo la depressione. Fonte: Adnkronos 14 / 04 / 2009
Fonte: nonsoloabili.org
15/04/2009