Presto in Tv e nelle scuole un video spot Cip dedicato alle stelle nascenti dello sport paralimpico

| 0

PECHINO – Disabili mentali venduti come schiavi per lavorare in fabbriche di imprenditori senza scrupoli: con questa accusa stato arrestato nel sud-ovest della Cina il dirigente di un centro per disabili accusato di aver “venduto” almeno 70 dei suoi ospiti. Lo afferma oggi la stampa cinese.

Lo scandalo fa seguito ad un’inchiesta del giornale Xinjiang Metropolis News, che ha scoperto nella Regione Autonoma del Xinjiang (nordovest della Cina) 11 disabili costretti a lavorare in condizioni di schiavitu’ in una fabbrica di prodotti chimici.

Secondo il giornale, i dirigenti della fabbrica costringevano gli handicappati a lavorare senza alcun tipo di protezione, spesso picchiandoli e nutrendoli con cibo per cani.

Anche il proprietario della fabbrica e suo figlio sono stati arrestati. Ma al centro dello scandalo c’e’ il fondatore di un centro di assistenza di Chengdu, nella provincia del Sichuan, Zeng Lichuan, finito in carcere. A partire dal 1996 Zeng avrebbe “venduto almeno 70 handicappati mentali per farli lavorare aPechino, Tianjin e altre citta”‘, secondo le dichiarazioni di Yi Hongqu, un funzionario governativo di Chengdu citato dal quotidiano China Daily. Yi ha aggiunto che gli handicappati sono stati “comprati” per 9.000 yuan (circa 1.000 euro) ciascuno.

Nel 2007 furono scoperti centinaia di uomini e alcune decine di bambini che venivano costretti a lavorare in condizioni di schiavitu’ nelle province dello Shanxi e dell’Henan, sempre grazie alle denunce della stampa locale.

Fonte: disalblog.it

16/12/2010