Dopo le turbolenze sui mercati mondiali, il governo cala le sue mosse: quattro "pilastri" con la decisione di anticipare dal 2014 al 2013 il pareggio di bilancio. Sarà per questo anticipata la delega assistenziale, premessa per quella fiscale. Parlamento al lavoro nei prossimi giorni, niente chiusura estiva. Il ministro Tremonti conferma l’intenzione di agire sul problema dei "falsi invalidi": "Dare il giusto a chi ha bisogno"
ROMA – Crisi finanziaria, il governo fa le sue mosse, fissando l’obiettivo di un anticipo del pareggio di bilancio al 2013, senza alcuna manovra aggiuntiva, con in più la modifica della Costituzione per introdurre direttamente nella Carta il principio del pareggio. Quattro pilastri, fra i quali assume importanza fondamentale la riforma assistenziale, considerata una premessa per quella fiscale da effettuare poi a saldi invariati. E ancora una volta, fra gli obiettivi principali del governo, viene rimarcata la lotta ai cosiddetti "falsi invalidi".
Il presidente del Consiglio Berlusconi, il ministro dell’Economia Tremonti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, in conferenza stampa annunciano le novità per cercare di rispondere alla crisi dei mercati finanziari internazionali, con l’Italia nel mirino. Sono contromisure "concordate" con i maggiori leader europei, in particolare con il cancelliere tedescco Angela Merkel, che pur avendo molto apprezzato i contenuti della manovra italiana, aveva rilevato l’handicap di essere troppo "ritardata" nel tempo. I "quattro pilastri" contro la speculazione riguardano due atti di finanza pubblica e altri due per favorire "crescita e sviluppo".
Si parte dalla revisione della Costituzione per introdurre "il prima possibile" il principio del pareggio del bilancio: ad occuparsene saranno già dalla prossima settimana le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, che dunque non andranno in vacanza, ma saranno pronte all’esame già da giovedì prossimo. Inoltre, per dare un segnale concreto, il governo ha deciso di anticipare la manovra appena approvata di un anno, fissando come termine per il raggiungimento del pareggio il 2013 e non più il 2014. L’impianto della manovra, ha affermato Berlusconi, "è stato giudicato assolutamente positivo" e "ha ricevuto apprezzamenti" dai partner internazionali, ma "la situazione – ha proseguito – consiglia una accelerazione dei provvedimenti".
Per ottenere l’obiettivo del pareggio con un anno di anticipo verrà accelerata la delega assistenziale, premessa per quella fiscale. "L’obiettivo – ha spiegato il ministro Tremonti – è quello di fare una riforma dello Stato sociale in modo da dare il giusto dove c’è bisogno e a non dare dove non c’è tale bisogno, coinvolgendo le parti sociali, il terzo settore, il volontariato" arrivando ad una "struttura di Stato sociale moderno, sussidiario che passa dagli enti locali al volontariato". Tremonti ha spiegato che "senza la delega assistenziale", senza dunque una riforma del settore, ci sarebbero immediatamente stati "i tagli alla spesa fiscale", cioè alle agevolazioni fiscali rispetto alla tassazione piena, quei "470 regimi – ha detto Tremonti – che ti consentono di detrarre un po’ tutto e in maniera un po’ stramba". Senza la delega assistenziale i tagli delle agevolazioni fiscali sarebbero stati immediati, ha spiegato il ministro, perchè il buco di bilancio va comunque evitato: con la delega l’obiettivo è quello di recuperare fondi per poi procedere alla riforma fiscale spostando il monte delle agevolazioni su alcuni settori specifici: il lavoro, la famiglia e i giovani.
"La delega assistenziale – ha detto Tremonti – ha un grande disegno sociale e un profondo spirito morale, perchè si tratta, in tempi dove i soldi non te li regala nessuno e dove non ti vengono a debito perchè il mercato non te li presta, di garantire il futuro dei nostri anziani e delle nostre famiglie: dobbiamo garantire ciò che è giusto e dove c’è bisogno e pensiamo dunque che si tratti di un investimento sul benessere su chi ha bisogno". "Evidentemente – ha precisato Tremonti – questo avrà degli impatti riduttivi, del tipo falsi invalidi", a significare che la riforma dell’assistenza insisterà su quanto finora attuato dal governo per giungere alla riduzione significativa della spesa per pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Con l’approvazione del testo delega sull’assistenza, Tremonti afferma che "siamo convinti di poter fare a saldi invariati anche la riforma fiscale, perchè resterà non saccheggiato il sacco delle agevolazioni che vorremmo spostare verso lavoro, famiglia e giovani".
Fin qui gli interventi sui conti pubblici. Ci saranno poi, contestualmente, anche quelli, richiamati a gran voce da più parti, per la crescita. Il primo riguarderà la riforma del mercato del lavoro, che sarà presentata alle parti e sulla quale lavoreranno nei prossimi giorni le commissioni competenti del Senato, che come la Camera dunque non chiuderà i battenti. Il secondo riguaderà invece la più volte citata libertà di impresa con la modifica, anche in questo caso, della Costituzione all’articolo 41. "La madre di tutte le liberalizzazioni", come l’ha definita Tremonti, sancirà che "tutto è libero tranne ciò che è vietato". (ska)
Fonte: superabile.it
08/08/2011