Autismo. In Thailandia si sperimenta l’elefanti-terapia

Autismo. In Thailandia si sperimenta l’elefanti-terapia

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VITERBO – Gli bloccano gli arretrati della pensione di invalidità e gli chiedono di rimborsare i soldi dell’accompagno ricevuto per due anni (per un totale di 5mila euro), ma Alessandro Castelli, residente a Vetralla, non ci sta e chiede spiegazioni all’Inps.

“Nel Novembre 2008 mi è stata diagnosticata una forma acuta di leucemia con ricovero immediato a Belcolle – racconta Castelli –, ma grazie al tempestivo intervento, fatto di cure e terapie prolungate nel tempo, dell’équipe del dott. Montanaro prima a Viterbo e quella della prof.ssa Sica al Gemelli di Roma poi, sono riuscito a salvarmi. Mi viene concessa, perciò, l’invalidità totale con ‘accompagno’ per i primi 2 anni (gennaio 2009-gennaio 2011) e a febbraio 2011 mi ripresento per il rinnovo della certificazione medica alla ASL VT 4 – aggiunge -. Mi viene rinnovata l’invalidità totale ma giustamente non mi viene più concesso l’accompagno, grazie alle ottime cure che ho seguito, ma di cui ho ancora bisogno, compreso il continuo monitoraggio ematico’’.

“Nell’aprile del 2010, ancora in piena terapia farmacologica domiciliare ho la ‘bella’ idea di chiedere una visita medica per rinnovare l’iscrizione al Collocamento mirato dove già sono iscritto (invalido al 46%), ma avendo ora l’invalidità al 100%, devo aggiornare la mia posizione e perché no, sperare anche in un posto di lavoro adeguato alle mie competenze – continua l’uomo-. Il medico mi fa presente che la visita (da me richiesta) mi darebbe ‘la zappa sui piedi’ perché ‘in queste condizioni fisiche non avrei più diritto all’accompagno’. Gli faccio presente, però, che il mio stato di salute è sicuramente migliorato, ma sto assumendo ancora farmaci oncologici con le relative conseguenze fisiche e i continui controlli ematici settimanali, per cui, ad esempio, non sono ancora abile al 100% sul lavoro’’.
A distanza di più di un anno, però, arriva la stangata: “A giugno 2011 – spiega Castelli -, ricevo una comunicazione ufficiale dall’INPS in cui mi si richiedono indietro più di 5.000 euro per aver usufruito del beneficio economico dell’accompagno, dal periodo aprile 2010/gennaio 2011, affermando che ad aprile 2010, ‘mi hanno chiamato a visita per accertamento’. Il mio disappunto è notevole, anche perché a seguito di questa decisione, mi vengono bloccati intanto, gli arretrati della semplice pensione che mi spetta (quei “miseri” 250 euro circa) e per cui, non posso neanche contare su quei quattro soldi che mi avrebbero aiutato un pochino, fino a quando, spero, riprenderò a lavorare un po’ di più”.
Castelli intanto si è affidato ad un patronato per seguire le vicende ma l’amarezza è tanta: “E’ giusto far pagare chi ha sbagliato e tutti i controlli sono necessari – si sfoga l’uomo -, ma è possibile che per risollevare tutti i mali della cosa pubblica, devono pagare sempre e incredibilmente ancora, solo gli onesti? E allora come cantava Giorgio Gaber in una sua famosissima canzone, devo chiedermi ancora se, ‘Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono’”.

Fonte: Disablog.it

10/08/2011