Oggi la canonizzazione da parte di papa Benedetto XVI. Le opere dei Guanelliani nella capitale comprendono 3 centri di riabilitazione per 700 persone disabili, oltre a una mensa per poveri e una scuola materna. Domani la messa di ringraziamento, martedì il pellegrinaggio a Como, città natale del Santo.
ROMA – Sono arrivati da tutto il mondo per rendere omaggio al nuovo Santo: sono i pellegrini devoti a don Guanella, che dalle prime ore del mattino gremiscono piazza San Pietro per festeggiare la canonizzazione, dopo cinque giorni di incontri ed eventi. Cinque giorni di eventi per la canonizzazione. Nei giorni scorsi, numerose iniziative si sono svolte per preparare la canonizzazioni: tra queste, il convegno "Le nuove frontiere della disabilità: tra scienza ed amore – La sfida del carisma guanelliano", una serata con i cantautori guanelliani nella basilica di San Giuseppe al Trionfale e la veglia di preghiera. Domani i fedeli si riuniranno ancora per la messa di ringraziamento a San Pietro, presieduta dal cardinal Tarcisio Bertone, mentre martedì partirà il pellegrinaggio verso Como, città natale del santo. In questi giorni poi, sui vagoni della metro, viene trasmessa una clip di 30 secondi sulla sua vita per un totale di 50 passaggi al giorno.
Le opere dei "Guanelliani" a Roma. Oltre 400 operatori a Roma con 3 centri di riabilitazione, per 700 disabili complessivamente, che hanno accolto oltre 10.000 persone dal 1903 ad oggi. Una casa per anziani, una parrocchia, San Giuseppe al Trionfale, circa 180 religiosi. Ed ancora: una mensa per poveri, una scuola materna, una presenza internazionale in 20 paesi ed una forte propensione ad iniziative socio-sanitarie, culturali ed educative. Questi i numeri e le caratteristiche dei "Guanelliani", la confraternita fondata attorno all’opera di don Luigi Guanella. Divisi nella congregazione dei Servi della Carità, per il ramo maschile, e nella congregazione delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, per il ramo femminile, sono famosi nel mondo per la loro attività nel campo socio-sanitario. A Roma, nello specifico, si trova la Casa San Giuseppe di via Aurelia Antica, un istituto di riabilitazione ed accoglienza accreditato presso la Regione Lazio che ospita disabili adulti gravi e medio gravi e bambini tra 0 e 15 anni con problemi motori, neuropsichici e di linguaggio. Si tratta di un vero e proprio villaggio per 400 ospiti e 250 operatori che ha accolto complessivamente 7.000 persone dalla sua fondazione nel 1919. Secondo don Fabio, direttore del centro, "la Casa San Giuseppe e gli altri centri di riabilitazione rappresentano una scuola di valori, perche’ rovesciano un punto di vista. La peculiarità dei disabili è che loro ci guardano in modo privilegiato, non dal basso, ma dal fondo della fila. Ed il disabile, per questo, ha la forza e la capacità di amare e di tirar fuori l’amore dagli altri. Ed oggi c’è grande bisogno di questo".
Fonte: SupeAbile.it
24/10/2011