Disabili, famiglie e operatori protestano contro i tagli della finanziaria e il continuo calo delle risorse. Per quattro minuti in piazza del Nettuno chi può si sdraierà per terra. I promotori: "Situazione difficile soprattutto per la disabilità grave".
BOLOGNA – Si lasceranno cadere a terra tutti insieme e ci rimarranno per quattro lunghi minuti, a simboleggiare quello che i tagli e il progressivo ridursi delle risorse stanno facendo ai disabili e alle loro famiglie. È il flash mob in programma a Bologna sabato 29 ottobre, alle 16 in piazza del Nettuno. Tutti giù per terra, quindi, per dire chiaramente che i disabili e le loro famiglie "privati della dignità e della possibilità di vivere una vita normale e assistita, non possono fare altro che ‘morire’", come spiega Daniele Mignogna del comitato promotore. "L’iniziativa è partita dalle famiglie e ha raccolto adesioni da parte di associazioni, operatori ed educatori: in piazza saremo almeno un centinaio". Tutti si troveranno in piazza alle 16, per poi sdraiarsi al terra al suono di un fischietto: "Lo farà chi potrà farlo, perché molti disabili non sono autosufficienti neanche in questo", spiega Mignogna. Poi i partecipanti srotorelanno uno striscione con lo slogan "Tagli sui soggetti improduttivi: il nuovo massacro dei disabili". Fra i motivi della protesta c’è l’ultima manovra finanziaria, che taglia "i fondi destinati all’assistenza, alla non-autosufficienza, alle pensioni di invalidità, agli assegni di accompagnamento", spiegano i promotori. "L’erosione del welfare non viene solo da questo governo, ma è indubbio che la scure abbattutasi negli ultimi due-tre anni non ha precedenti". Ma nel mirino ci sono anche le decisioni degli enti locali. In particolare quella della regione Emilia-Romagna, che il 20 dicembre 2009 ha modificato l’articolo 49 della legge 2 del 2003 e ha reinserito nel reddito delle persone disabili anche le indennità non soggette all’Irpef. "Per la normativa regionale sulla compartecipazione alla spesa", contnuano i promotori del flash mob, "le famiglie devono provvedere almeno in parte. Tante di queste famiglie però sono rappresentate da genitori ormai anziani e quindi è un onere aggiuntivo non indifferente". Quali sono oggi le difficoltà maggiori per i disabili e le loro famiglie? "La situazione è molto difficile per quello che riguarda i servizi alla persona, soprattutto nel caso di disabilità gravi", spiega Mignogna, che è anche referente regionale dell’Orsa (Organizzazione Sindrome di Angelman). "I problemi sono gravi anche nelle scuole, dove c’è stato un ridimensionamento degli educatori, e c’è molto preoccupazione per il Dopo di noi: un settore in cui il pubblico è assente e dove le strutture sono ancora molto poche". Per i disabili e le loro famiglie il momento è critico, dunque, e il flash mob del 29 ottobre avrà il compito di "dare la scossa" alle istituzioni e all’opinione pubblica.
Fonte: SuperAbile.it
25/10/2011