Questi i dati forniti dall’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, e dall’Airtum Associazione italiana registri tumori, che hanno presentato il primo censimento ufficiale contenuto nel volume "I numeri del cancro in Italia", frutto della collaborazione fra oncologi e 35 registri epidemiologici. Renato Balduzzi, ministro della Salute:"La riabilitazione migliora la sopravvivenza e la qualità della sopravvivenza".
ROMA – Nel 2011 in Italia sono 360mila i nuovi casi stimati di tumore. L’11% delle volte ad essere colpiti sono pazienti under 50. I decessi, entro la fine dell’anno, saranno 174mila. Gli italiani che convivono con il cancro sono 2.250.000. Si tratta del 4% della popolazione, per oltre 6 milioni di famiglie coinvolte. Sono i numeri forniti al ministero della Salute dall’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, e dall’Airtum Associazione italiana registri tumori, che hanno presentato il primo censimento ufficiale su questo tema contenuto nel volume "I numeri del cancro in Italia", frutto della collaborazione fra oncologi e 35 registri epidemiologici. I nuovi casi al giorno sono 1.000. I big killer sono le neoplasie a polmone e seno. Al Nord ci sono più casi (+30%), ma al Sud si sopravvive di meno. Dopo le patologie cardiocircolatorie (39%), il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia. Dei 360mila nuovi casi di tumore maligno del 2011, si stima che il 56% saranno diagnosticati nei maschi. Ma nel nostro paese i grandi tumori fanno meno paura che nel resto d’Europa: si sopravvive di più. A 5 anni è vivo l’83% di chi è colpito da neoplasia al seno contro l’80 dell’Europa, sopravvive il 13% di malati di tumore al polmone contro il 10% Ue, per fare due esempi. Sono oltre 1 milione nel nostro paese le persone che si sono lasciate la malattia alle spalle. Scarsa la prevenzione: il pap test nel 2009 è stato effettuato da meno del 40% delle donne. Il presidente dell’Aiom, Marco Venturini, ha lanciato un appello al ministro della Salute: "Chiediamo alle istituzioni di non distogliere finanziamenti alla lotta al cancro che significa soprattutto reparti con adeguati posti letto, personale formato in numero sufficiente, attrezzature non obsolete, accesso ai farmaci realmente necessari". "Viviamo un momento delicato -ha aggiunto – siamo consapevoli della necessità di combattere gli sprechi. Ma siamo consapevoli anche della peculiarità’ della malattia cancro. Sarebbe auspicabile un aumento dei fondi destinati alla prevenzione e alla diagnosi precoce, per incentivare gli screening". Bisogna fare di più "anche sul fronte della prevenzione primaria soprattutto per educare i giovani a stili di vita corretti che possono incidere nel ridurre del 40% i casi di tumori". In Italia la lotta contro il cancro può contare su "una buona cura e una buona prevenzione. Bisogna insistere sulla riabilitazione", ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi. "La riabilitazione migliora la sopravvivenza e la qualità della sopravvivenza". Quanto ai dati diffusi, Balduzzi ha commentato: "E’ un bene averli a disposizione. Ed e’ un bene che in Italia si guarisca più che in Europa. Bisogna capire perché. Resta il problema dei dati disomogenei fra Nord e Sud".
Fonte: SuperAbile.it
09/12/2011