È la nuova provocazione dell’associazione campana Tutti a Scuola, che annuncia per il 6 marzo a Roma una manifestazione. Vari i motivi: il taglio delle indennità di accompagnamento, la riduzione delle diagnosi di gravità
NAPOLI – I diritti dei disabili fatti a pezzi? E a Montecitorio si inaugura una "macelleria sociale". È questa la nuova provocazione dell’associazione campana Tutti a Scuola, che annuncia per il 6 marzo alle 10 a Roma una manifestazione. Vari i motivi alla base della mobilitazione: protestare contro il taglio delle indennità di accompagnamento, la riduzione delle diagnosi di gravità e la compartecipazione alle spese che i comuni impoveriti chiedono ai disabili. Queste, invece, le richieste del Coordinamento dei genitori dei disabili al Governo: finanziamento immediato dei Livelli essenziali di assistenza sociale, del Fondo per la non autosufficienza, e reintegro del Fondo nazionale per le politiche sociali.
"Rigore, equità e sviluppo sono stati i principi enunciati dal professore Monti al momento dell’insediamento del suo governo – spiega il presidente Toni Nocchetti – A distanza di oltre 100 giorni, in un contesto che appare sempre più incerto, il rischio che la parola equità rimanga un lodevole proposito e nient’altro per i disabili è diventata una prospettiva concreta. Non comprendere che la condizione degli oltre 2 milioni e mezzo di disabili italiani si è fatta negli ultimi anni drammatica sarebbe gravissimo. All’orizzonte si profila concretamente la possibilità che le indennità di accompagnamento e le ‘agevolazioni’ (sono tali per un disabile?) fiscali vengano eliminate".
"La sopravvivenza dei disabili – si legge nel manifesto dell’iniziativa – viene già prevalentemente assicurata dalle famiglie che si trovano in condizioni economiche sempre più precarie mentre i comuni richiedono rette insostenibili per la compartecipazione alle spese. Contemporaneamente una cinica operazione di chirurgia sociale sta costringendo i genitori dei disabili a ricorrere alla giustizia civile perché vedono ‘magicamente’ ridurre il grado di invalidità dei loro figli. Il tutto si svolge in un Paese che ha azzerato qualche mese fa il fondo per i non autosufficienti ed ha ridotto ad un terzo il fondo delle politiche sociali riducendo, di fatto, la maggior parte degli interventi a favore dei disabili. Le risorse per il welfare vanno utilizzate in modo razionale ma devono esistere. Oggi in Italia non ci sono e tra poco saranno cancellati diritti che non rappresentano privilegi o sprechi come per tanti altri. Il governo Monti deve rispondere ai più deboli indicando quante e quali risorse intende impegnare per restituire dignità ai disabili ed ai loro familiari".
Fonte: Superabile.it
27/02/2012