LANCIANO (CH) – «I fondi tagliati al sociale erano arrivati alla Regione per la non autosufficienza: non è legale destinarli ad altro». A sottolineare la gravità della decisione della giunta regionale di spostare in altri capitoli tre dei 5 milioni destinati in bilancio ai piani per la non autosufficienza (Plna), è il mondo della disabilità. Dopo la protesta da parte degli amministratori degli ambiti sociali del Chietino, portata lunedì anche davanti al prefetto, a far sentire la loro voce sono gli utenti dei servizi oggi a rischio.
«Non si può destinare ad altro fondi già inseriti in bilancio con una finalità», dichiara Camillo Gelsumini, disabile e presidente della Uildm (unione lotta alla distrofia muscolare) di Pescara, «forse la cosa potrebbe interessare anche la procura della Repubblica. La conseguenza del taglio, o meglio della distrazione di fondi, comporta che tutti i contratti e gli accordi con le cooperative o con chi si occupa dell’assistenza, dopo aver avuto l’autorizzazione con l’approvazione dei Plna, ora sono senza copertura finanziaria. Ma la cosa più grave, che accadrà immediatamente, sarà l’interruzione dei servizi di assistenza domiciliare ai non autosufficienti di tutta la regione, cioè dei 34 ambiti sociali.
Decine e decine di disabili gravi che sopravvivono con le loro famiglie grazie alla poca assistenza domiciliare», sostiene Gelsumini, «ora non l’avranno più. Forse non ci si rende conto delle condizioni in cui si versa in queste situazioni, altrimenti si capirebbe cosa significano questi tagli. Le vittime sono, oltre ai lavoratori delle cooperative, gli utenti di quei fondi». (s.so.) […]
Fonte: Disablog.it
15/03/2012