Superando – Mettere subito in sicurezza il settore disabili dello Stadio di Pescara

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Pubblicato il rapporto Oms-Adi, "Demenza: una priorità di salute pubblica": secondo i ricercatori, la malattia costituirà in futuro una sfida sempre più grande per i servizi sanitari nazionali. Oggi si stima un costo di oltre 600 miliardi di dollari annui, con tendenza in crescita. Ogni anno, 7,7 milioni di nuovi casi E anche le famiglie hanno bisogno di supporto: con un adeguato sostegno, le persone colpite possono continuare ad avere una buona qualità di vita

ROMA – Le demenze non costituiscono una parte normale dell’invecchiamento, ma interessano un sempre più alto numero di persone, e non solo nei paesi industrializzati, ma in tutto il pianeta. Per questo, visto l’enorme costo della malattia, è necessario che i sistemi sanitari nazionali siano consapevoli della grande sfida che avranno di fronte e si attrezzino per combatterla al meglio. E’ uno dei messaggi chiave del rapporto "Demenza: una priorità di salute pubblica", commissionato da Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e Adi (Alzheimer’s Disease International) a quattro gruppi di esperti.

Il rapporto stima in 35,6 milioni le persone con demenza nel 2010: ogni anno si stimano 7,7 milioni di nuovi casi (un nuovo caso da qualche parte nel mondo ogni quattro secondi). Secondo i ricercatori, l’aumento dei casi di demenza richiede un’azione immediata, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, dove le risorse sono poche. Del resto, l’enorme costo della malattia costituirà una sfida per i sistemi sanitari nazionali: i costi sono stimati attualmente in 604 miliardi di dollari all’anno e sono destinati ad aumentare ancora più rapidamente. Il lavoro sottolinea che la gente vive per molti anni dopo l’insorgenza dei sintomi di demenza: pertanto, con un adeguato sostegno, molte possono e devono essere in grado di continuare ad impegnarsi e contribuire all’interno della società e avere una buona qualità di vita. La demenza – sottolinea il testo del rapporto – è stressante per i familiari e per loro è necessario un supporto adeguato da parte dei sistemi sanitari, sociali, finanziari e giuridici. Ecco il motivo per cui tutti i Paesi devono includere le demenze nei loro programmi di salute pubblica: a livello internazionale, nazionale, regionale e locale sono necessari programmi e coordinamento su più livelli e tra tutte le parti interessate.

Viene sottolineato inoltre che le persone affette da demenza e i loro familiari hanno spesso una consapevolezza unica della loro reale condizione e necessità: dunque dovrebbero essere coinvolti nella formulazione delle politiche, piani, leggi e servizi che li riguardano. Il messaggio finale è dunque che è arrivato il tempo di agire per promuovere a livello mondiale una società in grado di comprendere ed includere le demenze, per considerare le demenze una priorità sociosanitaria nazionale in tutti i Paesi, per migliorare l’atteggiamento e la conoscenza del pubblico e dei professionisti rispetto alle demenze, per investire nei sistemi sanitari e sociali per migliorare l’assistenza e i servizi per le persone affette da demenza e i loro familiari, per aumentare la priorità data alle demenze nell’agenda della ricerca di salute pubblica.

I responsabili del rapporto di studio sono stati Shekhar Saxena, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di sostanze dell’Oms; il direttore esecutivo Adi Marc Wortmann e il presidente Daisy Acosta; Martin Prince dell’Institute of Psychiatry, King ‘s College di Londra ed Ennapadam; S. Krishnamoorthy e TS Srinivasan, rispettivamente direttore e presidente dell’Istituto di Scienze Neurologiche, India.

Fonte: Superabile.it

16/04/2012