AGRIGENTO. Santa bulone sta combattendo la sua battaglia«Il mio ragazzo non è stato ammesso al quarto anno del corso programmatori all’Istituto tecnico commerciale Filippo Re Capriata in quanto diversamente abile perché ha dei problemi agli arti inferiori e superiori».
È questa l’accusa che ieri mattina Santa Bulone, madre dello studente diversamente abile che il prossimo luglio compirà diciassette anni, ha lanciato verso le Istituzioni scolastiche licatesi.
«Mio figlio ha frequentato il terzo anno scolastico del corso programmatori dell’Itc Filippo Re Capriata, con altri 26 alunni. L’assenza delle istituzioni scolastiche – ha detto Santa Bulone – ha provocato un grave ed irreparabile danno nella formazione scolastica del mio ragazzo. L’assenza per malattia per diverso tempo dell’insegnante di sostegno, figura indispensabile per il mio ragazzo, ha fortemente contribuito a rallentare la sua formazione culturale».
– Ha chiesto agli insegnanti di suo figlio quali sono stati i motivi che non hanno consentito di poter ammettere al quarto anno scolastico?
«Uno degli insegnanti, quando gli ho chiesto la ragione, mi ha detto: "Mi vergogno di averlo bocciato"». La bocciatura ha prodotto un gravissimo danno psicologico al mio ragazzo. Il prossimo anno la classe di mio figlio non conterà però alcuno studente diversamente abile».
«Sollecito – ha aggiunto la donna – il ministero dell’Istruzione a disporre nel più breve tempo possibile l’invio in città degli ispettori ministeriali per accertare il trattamento riservato a mio figlio. Purtroppo in città le famiglie con ragazzi diversamente abili possono contare su uno o due assistenti sociali comunali». (A.C.)
Fonte: La Sicilia
22/06/2012