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Francesco Cusati e Florinda Trombetta, ciechi, si preparano per le Paralimpiadi: lei gareggia nel canottaggio

MILANO – Francesco Cusati e Florinda Trombetta non sono famosi come la coppia Schwazer-Kostner, ma come loro sono atleti – Florinda è in partenza per Londra dove gareggerà nell’adapitive rowing ovvero il canottaggio -, sono una coppia nella vita. Diventati ciechi a vent’anni, hanno imparato ad accettare e a convivere con i propri limiti. Un modo di vivere che hanno portato anche nella pratica sportiva.

DOPING – Si cede al doping quando non si riesce ad accettare i propri limiti. Loro hanno dovuto imparare a convivere con un limite, la cecità, quando erano ricchi di progetti di vita, oltre che di sport. «La cecità ci ha abituati ad affrontare i limiti. Ogni giorno troviamo ostacoli e li dobbiamo superare. Io e Francesco usiamo creatività, inventiva, forza fisica, chiediamo aiuto agli altri. Abbiamo portato questo modo di pensare e agire anche nella pratica sportiva», considera Florinda. Non tutti. Anche nello sport paralimpico esiste il fenomeno doping: alcuni sono riusciti a superare molte barriere, ma poi cedono alla tentazione della scorciatoia.

SCONFITTE – «Lo sport è un campo di allenamento continuo per diventare più forti di carattere – dice Florinda -. Ti poni degli obiettivi che devi raggiungere, ma non è mai subito, non è mai facile. Sulla tua strada incontri sconfitte. Essere uno sportivo, un atleta significa anche avere imparato a capire, quando non si vince, quando si funziona, cosa sta succedendo non solo dal punto di vista tecnico, ma dentro di noi». «La tecnologia – aggiunge Francesco – aiuta molto la vita quotidiana del cieco, nello sport sei tu da solo con te stesso, con il tuo corpo, con la tua mente».

LA COPPIA – Com’è la vita di una coppia di campioni sportivi, soprattutto oggi che Florinda è stata convocata in nazionale? «A distanza. Da un più di un mese mia moglie è in raduno con la squadra al centro federale di Gavirate sul lago di Varese – dice Francesco Cusati, pluricampione di baseball come capitano della squadra dei Thunder’s Five di Milano -. Scherzi a parte, l’obiettivo di Londra è condiviso e si erano messi in conto sacrifici e rinunce. In fondo una Paralimpiade non sconvolge la vita familiare perché la preparazione è circoscritta in un determinato tempo, invece rimane per tutta la vita l’emozione di aver vissuto un momento unico. Quella di Londra è un po’ anche la mia Paralimpiade».

LA ROUTINE – «Sentire al telefono Francesco tutti i giorni, mi fa rientrare in una routine del quotidiano che mi serve molto durante gli allenamenti lontano da casa. È come avere i piedi piantati in terra, visto che passo ore e ore in acqua. È diventato importante anche il blog che Adecco Italia, dove lavoro nel settore formazione, ha aperto nell’intranet aziendale in occasione della mia partecipazione ai Giochi di Londra. È diventato una sorta di diario in cui racconto le mie giornate e rispondo alle domande dei colleghi.

EQUIPAGGIO MISTO – Florinda Trombetta fa parte dell’equipaggio del 4con insieme a Maihla Di Battista, Pierre Calderoni, Andrea Marcaccini e il timoniere Andrea Franzetti. A dirigere la squadra il ct Paola Grizzetti, che segue anche il doppio composto da Daniele Stefanoni e Silvia De Maria. Il canottaggio è uno degli sport che nasce già integrato. L’equipaggio è infatti misto: le disabilità sono diverse e ci può essere anche un normodotato e ai remi ci sono maschi e femmine. Per rendere possibile la pratica di questo sport a chi ha ridotta mobilità agli arti inferiori, l’equipaggiamento è adattato alle esigenze dell’atleta con sedili speciali e con galleggianti per migliorare la stabilità dello scafo. Ai Giochi di Pechino nel 2008 il canottaggio fece il suo esordio come disciplina paralimpica e gli azzurri del 4con conquistarono la medaglia d’oro.

Fonte: Corriere della Sera.it

10/08/2012