Bolletta elettrica: nuovi bonus per i disabili gravi

Bolletta elettrica: nuovi bonus per i disabili gravi

| 0

Laboratorio “in rete” per attuare la Legge 68. Promosso da Opera Don Calabria e Comunità Capodarco di Roma

ROMA – Creare progetti mirati per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di chi ha una disabilità; istituire in ogni municipio della Capitale il «Servizio per l’inclusione lavorativa dei disabili»; potenziare l’offerta formativa per le persone con disagio mentale, garantendo loro l’accessibilità anche alle nuove tecnologie; creare una figura strutturata di «facilitatore per stage di formazione» per la buona riuscita di ogni esperienza.
Sono i principali obiettivi del neonato forum «Formazione e Lavoro», promosso da Opera Don Calabria e Comunità di Capodarco di Roma, due tra le più importanti organizzazioni impegnate nella lotta all’esclusione sociale di persone con disabilità. Possono aderire all’iniziativa, sottoscrivendo il Manifesto, sia associazioni sia professionisti.

LABORATORIO DI ESPERIENZE – «Il Forum vuole essere un laboratorio di idee e di esperienze da mettere in rete, uno strumento per dare concreta attuazione alla legge n. 68/99, all’avanguardia in Europa ma ancora disattesa», afferma Luigi Politano, vicepresidente della Comunità Capodarco di Roma. Secondo i promotori del Forum, a decidere il destino di chi ha una disabilità non possono essere né la crisi né i soli meccanismi del mercato. «Il lavoro, soprattutto per chi è più fragile, offre la possibilità di realizzarsi e avere un ruolo attivo nella società», sottolinea Politano.

ANCORA OSTACOLI – Ma ci sono ancora troppi ostacoli per accedervi. «Sono soprattutto di natura culturale – afferma uno dei promotori del Forum, Fausto Giancaterina –. Per questo vogliamo riaffermare che la loro rimozione e il riconoscimento delle pari opportunità sociali non possono rimanere una pura enunciazione ideale, come stabilisce anche la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità». L’intento è provare a «cambiare cultura», lavorando insieme. «Per esempio – continua Giancaterina –, a Roma e Provincia esistono molte esperienze positive e solide, ma manca un sistema integrato per l’inclusione lavorativa».

SERVONO STRUMENTI – «I diritti rimangono solo sulla carta se mancano gli strumenti giuridici per attuarli – sottolinea Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, la Federazione italiana superamento handicap, che ha già sottoscritto il Manifesto –. Uno di questi potrebbe essere l’accordo di programma, come quello già stipulato per la scuola nella regione Lazio».

Fonte: Corriere della Sera.it

12/09/2012