Il protocollo d’intesa adottato dalla Regione Veneto tra i modelli del prossimo «Atto europeo sull’accessibilità»
MILANO. Arriva in Europa «Valpolicella senza barriere», iniziativa avviata in alcuni Comuni della provincia di Verona e ora estesa a tutto il Veneto per rendere le città più accessibili a chi deve fare i conti con una disabilità motoria, sensoriale o intellettiva, permanente o temporanea. È, infatti, uno dei modelli all’esame della Commissione europea che serviranno a emanare in autunno il primo «Atto europeo sull’accessibilità». La futura legge rientra nell’ambito della «strategia globale sulla Disabilità 2010-2020» adottata dall’Europa con l’obiettivo di eliminare entro la fine del decennio ogni tipo di ostacolo – fisico, tecnologico, culturale – che impedisce a quasi un cittadino europeo su sei di esercitare i propri diritti e partecipare, come tutti gli altri, alla vita sociale ed economica. Per la stesura delle nuove norme la Ue aveva avviato una consultazione pubblica, conclusa il 29 febbraio, sollecitando segnalazioni ma anche proposte e suggerimenti di cittadini, associazioni e organizzazioni della società civile dei ventisette Stati membri. L’esperienza avviata nel Comune di Negrar, poi estesa ad altre aree della provincia di Verona, ha superato il primo step.
ALLEANZA TRA COMUNI – Il Protocollo d’intesa sottoscritto dai Comuni della Valpolicella consiste in una serie di tappe da percorrere per eliminare le barriere architettoniche presenti nei territori. «L’obiettivo è intervenire in concreto per consentire a chi ha una disabilità di vivere una vita il più possibile autonoma – afferma l’ideatore del progetto, Giuseppe Righetti, consigliere del Comune di Negrar con delega all’accessibilità –. Con mia figlia, diventata paraplegica in seguito a un intervento chirurgico al cuore all’età di due anni, ho vissuto i vari ostacoli che una persona con disabilità incontra ogni giorno, a scuola, per strada, quando deve entrare
Fonte: Il Corriere della Sera.it
04/10/2012