BORMIO. E’ stata avvistata sulle piste di Bormio e in molti si sono fermati per osservare incuriositi quella tavola da snowboard speciale, ma soprattutto la giovanissima "surfista" che, insieme al suo maestro, ha affrontato l’emozionante discesa sui famosi tracciati dei Mondiali. Da oggi anche a Bormio, fare snowboard per i disabili è possibile. E il merito di questo traguardo è opera di Cecilia, snowboarder disabile di 8 anni, pioniera di questo sport in Valtellina, grazie alla forza di volontà di mamma Sharon e papà Giuseppe e all’aiuto della Scuola di snowboard "Hang Five". «Trascorriamo le vacanze invernali a Bormio da tre anni racconta la madre di Cecilia, Sharon, radici americane nella tempra e nella determinazione i suoi fratellini di 12 e 6 anni volevano vederla sciare con loro, un sogno reso possibile grazie al titolare dell’Hotel Palace dove alloggiamo, che ha preso a cuore la nostra causa, e da Erica Casati, direttrice della Scuola di snowboard Hang Five che ha acquistato un attrezzo, il Bass, che permette a Cecilia di fare snowboard in posizione eretta e con maggiore senso di libertà rispetto alle attrezzature per lo sci». La famiglia di Cecilia, residente a Milano, è riuscita a portare in provincia di Sondrio il Bass (Borney adapted snowboard system), inventato tre anni fa dal maestro di sci Andrea Borney, della Valle d’Aosta, che permette la pratica dello snowboard a persone con disabilità anche gravi (tetraparesi spastica, emiplegia…), con l’aiuto di un maestro. «ORA IL BASS sarà a disposizione della scuola di snowboard e potrà essere utilizzato da tutte le persone disabili, anche dagli adulti continua Sharon lo sport è fondamentale come terapia, Cecilia pratica nuoto, basket, va a cavallo e d’estate andiamo a Malibù per fare surf con un’associazione di volontari. In America la mentalità è diversa, i bambini disabili fanno di tutto e la terapia avviene fuori dall’ospedale. E’ importante stimolare i bambini e nei loro occhi si vede la voglia di partecipare. Cecilia scende in snowboard con l’aiuto di un maestro (lo stesso inventore Borney) ed è molto emozionata, appena affronta un saltino nella neve urla di gioia». Lo sport come terapia: «Ha sicuramente cambiato la vita di mia figlia conclude la madre di Cecilia – permettendole di fare sport anche in inverno. Spero che questo attrezzo inventato da un italiano si diffonda e catturi l’attenzione delle persone, sarebbe bello seogni centro sciistico ne avesse uno in dotazione».
di Eleonora Magro
Fonte: Il Giorno
08/01/2013