Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha aperto un’istruttoria sulla decisione Inps di considerare, con decisione amministrativa, nella soglia di reddito per ottenere la pensione di invalido civile assoluto anche il reddito del coniuge. Fornero scrive a Mastrapasqua; "Affrontare il problema in modo organico e socialmente equo".
ROMA – Dalle parole si sta passando finalmente ai fatti. C’è infatti un’importante presa di posizione da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, che in una lettera inviata al presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua di fatto bacchetta l’istituto per la circolare emessa un paio di settimane fa e con la quale è stato definito che la soglia di reddito oltre la quale non verrà corrisposta la pensione agli invalidi civili assoluti non è più quella personale ma quella propria e del proprio coniuge. Un provvedimento che ha causato fortissimi malumori fra le associazioni delle persone con disabilità. Fornero prende posizione in modo garbato ma netto, chiedendo all’Inps di sospendere l’applicazione della circolare e di attendere che nel merito della vicenda, su cui ci sono posizioni diverse, arrivi un pronunciamento legislativo (quindi del Parlamento) invece di agire in via amministrativa.
Fornero ha avviato un’istruttoria sulla circolare Inps, e precisa che "ogni decisione al riguardo debba essere presa solo a seguito del completamento dell’istruttoria". In ogni caso, scrivendo al presidente dell?Inps, il ministro ha affermato che il nuovo orientamento della Corte di Cassazione (quello alla cui base vi è la circolare dell’Inps) "rende molto più difficile l’accesso al beneficio". La circolare Inps "ha comprensibilmente creato – scrive il ministero – forte preoccupazione sociale in quanto il nuovo indirizzo si pone in antitesi con quanto operato negli ultimi trent’anni, in coerenza con i pronunciamenti della stessa Corte di Cassazione degli anni precedenti. La Corte, peraltro, pone in evidenza l’esistenza di normative diverse per le prestazioni riservate agli inabili totali e parziali". Secondo il ministero, il problema deve "essere affrontato in modo organico e socialmente equo attraverso un intervento normativo" ma poichè ciò è "reso impossibile dallo scioglimento anticipato delle Camere", il ministro ha avviato l’istruttoria, iniziata lo scorso 7 gennaio con una riunione tecnica coordinata dal sottosegretario Guerra" e "ha inviato una lettera al presidente dell’Inps, chiedendo di valutare (pur nel rispetto dell’autonomia dell’Istituto) tutti gli aspetti giuridici, di merito e di equità connessi all’applicazione della nuova soglia reddituale almeno fino al completamento dell’istruttoria stessa (incluse le implicazioni relative alle erogazioni effettuate in aderenza al precedente orientamento giurisprudenziale)".
Fonte: Superabile.it
14/01/2013