PALERMO. C’è la piccola Noemi, che all’istituto comprensivo Sperone di Palermo è lasciata senza insegnante di sostegno per tante, troppe ore. Ci sono Vittorio e Giada, che alla Pietro Palumbo di Villabate non sanno come fare in classe a seguire le lezioni senza il supporto di cui necessitano. C’è Salvatore, più grande, alunno dell’istituto tecnico commerciale Sciascia di Agrigento, anche lui abbandonato a se stesso. Sono solo alcune delle vittime dei tagli che il ministero dell’Istruzione ha effettuato ai fondi destinati a garantire gli insegnanti di sostegno agli alunni disabili, i cui diritti sono garantiti dalla legge. Ma, meno professori, meno servizi per i ragazzi portatori di handicap.
A loro e alle loro famiglie, ora, alcune sentenze del Tar di
Palermo firmate dal collegio presieduto da Nicola Maisano hanno riconosciuto un risarcimento di mille euro per ogni mese in cui i ragazzini sono rimasti
senza sostegno. A risarcire il danno subito dovrà essere il ministero dell’Istruzione che dovrà anche garantire il sostegno previsto. Una decina gli alunni disabili che beneficeranno delle più recenti sentenze dei giudici amministrativi grazie al ricorso presentato dai genitori ma sono 68 i casi analoghi già affrontati dal Tar negli ultimi mesi. Sentenze che potrebbero mettere all’angolo il ministero. Scrivono i giudici amministrativi nelle motivazioni del loro provvedimento: «Il danno è individuabile negli effetti che la seppur temporanea diminuzione delle ore di sostegno subita ha provocato sulla personalità del minore privato del supporto necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione a fasi di vita normale».
di Alessandra Ziniti
Fonte: La Repubblica.it
05/03/2013