Terremoto dell’Aquila: Alcuni ricercatori indagano gli effetti psicologici del terremoto dell’Aquila nelle vittime a distanza di due anni dall’evento.
Nella propria vita può accadere di essere vittime di eventi altamente stressanti, quali violenze fisiche, abusi sessuali, disastri naturali (terremoti, alluvioni, ecc.), disastri tecnologici (incidenti chimici, nucleari, danni energetici, ecc.), guerre, torture, incidenti e rapimenti. Queste esperienze traumatiche possono comportare nelle vittime uno stress psicologico severo, che può avere conseguenze nell’immediato, ma talvolta anche a lungo termine.
È molto probabile che si sviluppi il disturbo da stress post-traumatico, caratterizzato dalla tendenza a rivivere l’evento traumatico, ad evitare stimoli che possano essere associati al trauma, diminuzione di interesse per attività piacevoli, senso di estraneità e di distacco dagli altri, aumento dell’arousal e sintomi di dissociazione. Possono, inoltre, comparire sintomi di ansia e depressione. Anche la qualità e la durata del sonno possono risultare compromesse, con frequenti incubi e flashback legati all’evento traumatico.
Ma questi sintomi possono persistere nelle vittime anche a distanza di anni?
A questo proposito, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università degli Studi de L’Aquila con la collaborazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, si è chiesto se gli effetti psicologici del terremoto dell’Aquila nel 2009 perdurassero nelle vittime a distanza di due anni dall’evento.
Dai risultati é emerso che la popolazione che è stata esposta all’evento traumatico dopo due anni presenta ancora difficoltà legate al sonno e incubi che rievocano l’evento stressante. Più i soggetti erano vicini all’epicentro e più gravi risultano ancora oggi i disturbi e interessano soprattutto la popolazione più anziana.
E’ evidente, inoltre, come gli effetti psicologici del trauma persistano maggiormente rispetto ai sintomi fisici e coinvolgano anche persone che risiedono nelle zone limitrofe all’epicentro (anche a 70 km di distanza).
Fonte: Stateofmind.it
12/03/2013