Madre ricercatrice trova una cura per il figlio down grazie alla Francia

Madre ricercatrice trova una cura per il figlio down grazie alla Francia

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PORDENONE. Non bastasse la difficoltà medica di qualsiasi emergenza per le persone affette da disturbi autistici, c’è la complicazione dell’incomunicabilità. Per tale ragione è necessario scongiurare ulteriori problemi legati all’autismo, nell’approccio dei pazienti in particolare al Pronto Soccorso e in Pediatria: ad esempio evitando prelievi del sangue in ambulanza o le sirene se a essere soccorse sono persone che hanno disturbi sensoriali. Le precauzioni – da attuare dalla ricezione della telefonata al 118 fino al trattamento in ospedale – sono contenute in un Protocollo di intervento firmato ieri da Luciano Zanelli (direttore del Santa Maria degli Angeli), Giuseppe Tonutti (direttore dell’Ass6), Cinzia Raffin (presidente della Fondazione Bambini e Autismo Onlus) e Luca Ciriani (assessore regionale alla Sanità). Un progetto che prevede indicazioni operative, ma anche l’allestimento di un apposito spazio di attesa che possa diventare familiare ai pazienti autistici. Una cura del paziente a partire dalla salute e dalla qualità della vita attraverso la formazione di infermieri e medici (di famiglia e pediatri nel territorio, pediatri, specialisti di medicina interna e del pronto soccorso), ma anche famigliari e pazienti stessi, in modo da non lasciarsi sopraffare nei momenti di crisi. Il protocollo contiene anche una serie di precauzioni oltre a una scheda da compilare per una sorta di «dossier» legato al paziente. Un provvedimento apripista a livello nazionale, come spiegato da Raffin e da Giuseppe Sclippa direttore sanitario degli Ospedali Riuniti Pordenonesi, dove (con il sostegno dell’assessorato alla Sanità) sono stati accolti la proposta e i suggerimenti della Fondazione, associazione che promuove percorsi formativi a circa 250 persone in Fvg, garantendo a una cinquantina di queste servizi riabilitativi e ambulatoriali. Mario Casini (direttore sanitario Ass6) ha annunciato anche la possibile fruizione di un test sui bambini al diciottesimo mese di vita per un tempestivo screening dei disturbi autistici. Il 2 aprile (giornata mondiale dell’autismo) in Prefettura verrà siglato anche un protocollo di collaborazione con le Forze dell’Ordine.

Fonte: Il Gazzettino.it

18/03/2013