Carrozzine Determinate Abruzzo – Ferrante: pineta accessibile ai cittadini disabili

Carrozzine Determinate Abruzzo – Ferrante: pineta accessibile ai cittadini disabili

| 0

Disponibili oltre 200 prodotti certificati e testati. Non si tratta solo di giochi ma anche di oggetti di uso quotidiano. Le ideatrici Federica Dosi e Nicoletta Pellicani: "Per rispondere al meglio a tutte le esigenze ci siamo fatte aiutare da educatori e genitori"

MODENA – Si chiama Orso Azzurro ed è il primo negozio online di giocattoli per bambini disabili in Italia. A crearlo Federica Dosi e Nicoletta Pellicani. Insieme hanno dato vita al progetto e creato il sito web. "Orso Azzurro nasce da un’idea che ho avuto tempo fa. Navigando in rete per acquistare un oggetto per mio figlio mi sono imbattuta in un negozio francese specializzato in giocattoli per bimbi disabili – spiega Federica Dosi -. Da qui assieme a una mia amica ho deciso di lanciarmi in questa avventura". Orso Azzurro dispone anche di un sito internet in cui gli articoli in vendita sono suddivisi a seconda della disabilità del bambini, della loro età e dei loro interessi.

Nella sezione dedicata ai bimbi con difficoltà uditive, ad esempio, si trovano giochi sensoriali, giochi per stimolare l’osservazione e la capacità espressiva, giochi per sviluppare le abilità motorie e la motricità fine. Il risultato è un negozio che dispone di oltre 200 prodotti certificati e testati, non solo giochi anche oggetti di uso giornaliero. L’esempio che fa Pellicani è quello di un bicchiere con il bordo largo per facilitare la presa e l’appoggio, adatto per chi soffre di disfagia, cioè il disturbo che rende difficile la deglutizione. "Ho cercato quel bicchiere in internet e l’ho acquistato da un produttore canadese. Pian piano mi sono resa conto che prodotti del genere erano diffusi nel nord Europa e in Germania, così come negli Stati Uniti". Da qui la scelta dei prodotti che poi vengono venduti da Orso Azzurro sul proprio sito. "Per rispondere al meglio a tutte le esigenze – conclude Dosi – ci siamo fatte aiutare nel progetto da educatori, pedagogisti, onlus e naturalmente dai genitori di bambini".

Fonte: Superabile.it

05/04/2013