PESCARA «Nessuno di noi è contrario al passaggio del filobus, purché sia accessibile a tutti e rispetti le norme della sicurezza». Invoca «l’intervento dei consigli comunali di Montesilvano e Pescara», il presidente dell’associazione Carrozzine determinate Abruzzo, Claudio Ferrante, affinché non venga dato vita «a un’opera inaccessibile per i cittadini». I lavori sono ripresi il mese scorso, dopo lo stop del comitato regionale per la Via (Valutazione di impatto ambientale). Il discusso progetto che collegherà la stazione centrale di Pescara ai Grandi alberghi di Montesilvano, su un percorso di poco più di 8 chilometri, verrà, dunque, ultimato. Alla Gtm, ente appaltante dell’infrastruttura, era stato chiesto di rispettare le prescrizioni imposte. «L’autorizzazione alla ripresa dei lavori mi ha sconcertato», dice Ferrante, «perché la Gtm ha presentato un piano inadeguato», spiega l’esponente dell’associazione per la difesa dei diritti di disabili. «Ha proposto soluzioni, ma ha lasciato centinaia di barriere, molte delle quali, come abbiamo dimostrato, non sono eliminabili. Ci sentiamo presi in giro. I consigli comunali di Pescara e Montesilvano devono intervenire urgentemente su questa questione. Se non lo faranno si troveranno di fronte a un percorso impercorribile per i disabili, per gli anziani e per le mamme con i passeggini. Le istituzioni non possono tacere davanti alla violazione dei diritti umani. La Gtm, tra l’altro, non ha mai presentato la valutazione preliminare di impatto ambientale». Tra le criticità segnalate: i marciapiedi, che «arrivano a essere stretti 70 centimetri. In base a un decreto ministeriale del 2001 la larghezza non può essere inferiore al metro e mezzo. Hanno scelto di rifarsi a una normativa più vecchia, ma che non hanno comunque rispettato perché il minimo previsto era di 90 centimetri» sottolinea Ferrante. «La pendenza degli scivoli in certi punti arriva a superare il triplo di quella consentita dalla legge. Ma ci sono anche altri problemi: la pista ciclabile subisce deviazioni pericolose in corrispondenza delle fermate; il fondo stradale è inadatto a sopportare il carico del filobus; l’incrocio di viale Europa con via Foscolo, a Montesilvano, ha una larghezza insufficiente per la manovra del mezzo; la presenza di numerosi incroci comporta la realizzazione di 20 impianti semaforici nei quali il filobus ha la precedenza per cui, considerati i passaggi ogni dieci minuti, le auto saranno costrette a fermate e rallentamenti su strade di notevole traffico; ci sono difficoltà di attraversamento per i pedoni ed è messa a rischio la sicurezza, soprattutto dei bambini, perché non ci saranno passaggi a livello». «Si sperpererà denaro per intervenire su barriere che non lo renderanno comunque accessibile. Il rischio», conclude Ferrante, «è che saranno utilizzati soldi dei Comuni stessi, quindi dei cittadini». Rosa Anna Buonomo
Fonte: Il Centro.it
10/10/2013