Il tumore mette piu’ paura a chi non ne ha avuto esperienza, a chi non lo conosce personalmente: una ricerca per i dieci anni dell’associazione italiana malati di cancro mette in evidenza i pensieri di sani e malati nei confronti del tumore
ROMA – Il tumore mette piu’ paura a chi non ne ha avuto esperienza, a chi non lo conosce personalmente. Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli per i 10 anni di Aimac-Associazione italiana malati di cancro, mentre il 60% della popolazione generale teme il cancro piu’ di altre malattie gravi, tra chi questo male lo ha avuto (pazienti a cinque anni dalla diagnosi) la percentuale dimezza: e’ il 30%. Tra loro addirittura il 44% ne ha paura meno di altre gravi patologie, contro il 2% della popolazione sana. I malati, o ex malati sono anche piu’ ottimisti sul futuro della ricerca contro il cancro. Il 77% si dice, infatti, molto fiducioso che nei prossimi cinque anni vengano individuati nuovi trattamenti di cura. Tra gli altri, i fiduciosi sono solo il 44%.
La ricerca e’ stata svolta dall’Istituto Piepoli su un campione di 802 persone sane, e su 82 ex pazienti del Centro di riferimento oncologico di Aviano. Ed eccone alcuni punti:
CANCRO O TUMORE? Nella stessa scelta terminologica per indicare ‘quel brutto male’ prevale la paura: due intervistati su tre preferiscono infatti sentir parlare di ‘tumore’ piuttosto che di ‘cancro’, parola dal suono piu’ crudo.
IL PESSIMISMO DEI SANI. La differenza di prospettive si riscontra anche sulle opinioni in merito alle conseguenze del cancro. Curabile secondo il 98% degli ex pazienti del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (la percentuale e’ altissima, ovviamente, perche’ il campione e’ composto di quelli che gli specialisti definiscono, appunto, ‘survivor’), lo e’, invece, per il 73% della popolazione sana. Mentre, poi, pressoche tutte le persone che non anno avuto un tumore ritengono che il male riduca molto la forza fisica, che sia l’esperienza piu’ difficile della vita e che peggiori l’aspetto fisico (95%, 92%, 89%, rispettivamente) presso i malati questa convinzione e’ meno diffusa (70%, 74%, 65%).
LAVORARE AIUTA. Tra i malati, si legge ancora nello studio Piepoli, l’89% ritiene che il lavoro possa aiutare a superare la malattia. Solo il 7% di loro ha fatto ricorso a terapie non convenzionali (omeopatia e fitotarapia).
(DIS)INFORMAZIONE. L’89% degli italiani avverte l’esigenza di una informazione scientificamente corretta sul tumore (41% molto, 48% abbastanza). Un terzo circa (40% delle persone sane, 34% di chi e’ stato malato) lamenta, pero’, un’informazione che corretta lo e’ “poco, o nulla”. La meta’ dei malati addirittura ritiene che i mass media contribuiscano a creare false aspettative su nuove cure.
Fonte: superabile.it
21/05/2008