Roma, genitori denunciano: Nostro figlio cacciato da scout perché autistico

Roma, genitori denunciano: Nostro figlio cacciato da scout perché autistico

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Non puo’ continuare ad essere uno scout perche’ autistico. Se lo sono sentito dire i genitori di un ragazzino di 13 anni che da due anni frequentava un gruppo scout dell’Agesci ai Roma, ”ben inserito tra i lupetti”, come raccontano la madre e il padre. ”Nostro figlio – dicono – e’ per tutti quelli che lo conoscono, non solo per noi genitori, un bambino buono, mite, sempre pronto al sorriso, contento di stare tra i coetanei e di riuscire ad imparare cose nuove, robusto e gran camminatore, il beniamino del gruppo. Consapevoli delle possibili difficolta’ di gestione di nostro figlio nel gruppo, abbiamo spesso provveduto ad accompagnarlo con un’operatrice da noi retribuita che coadiuvava i capi ed i ragazzi nel rapporto con lui”. I problemi nascono, secondo i genitori, con l’avvicendamento dei nuovi capi: ”Dopo due incontri e un’ uscita col gruppo, il nuovo capo reparto, nonche’ capo gruppo, ci ha convocato comunicandoci che nostro figlio non avrebbe piu’ potuto frequentare gli scout. I nuovi capi sono in difficolta’ e non se la sentono di gestirlo. La decisione e’ senza appello e discussione: nostro figlio viene liquidato con due parole. Il capo reparto scout parla di lui come se parlasse di una pratica burocratica fastidiosa, da eliminare”. I genitori chiedono all’Agesci di pronunciarsi e di intervenire, ”con provvedimenti, non per noi che contiamo poco, ma per nostro figlio e tutti quelli come lui”.

Fonte: Ansa – nonsoloabili.org

16/03/2009