ANCONA – Come incidere sulle politiche regionali e contribuire a promuovere una vita autonoma delle persone disabili? E’ stato questo il tema attorno al quale si e’ sviluppato ad Osimo, il terzo seminario organizzato dalla Regione Marche Servizi sociali, in collaborazione con SVIM Marche, nell’ambito del progetto europeo OPEN sulle tematiche dell’inclusione sociale, di cui la regione e’ capofila di un numeroso partenariato internazionale. Gli obiettivi e le finalita’ di questo progetto europeo, che si propone di ampliare il dibattito al piu’ alto numero di soggetti per accrescere l’attenzione sui temi di protezione sociale, sono stati illustrati da Susanna Piscitelli dei Servizi Sociali della Regione.
Il seminario ha rappresentato un’occasione molto importante di scambio tra enti, istituzioni pubbliche, associazioni dei disabili e dei loro familiari. In particolare ci si e’ soffermati – e’ detto in una nota – sul progetto biennale ”Vita indipendente” con cui la Regione Marche ha stabilito di sostenere la piena capacita’ di autodeterminazione dei soggetti disabili con gravi limitazioni nell’autonomia personale avviando la sperimentazione di percorsi individuali di autogestione dell’assistenza. Il servizio concludera’ la fase sperimentale il 30 aprile 2010.
I fruitori del progetto regionale – ha sotolineato il dirigente del Servizio Politiche sociali della Regione Marche, Paolo Mannucci – sono 45 (13 in provincia di Ancona, 14 ad Ascoli Piceno e Fermo, 7 a Macerata e 11 a Pesaro e Urbino) e, dalla verifica effettuata al termine nella prima annualita’ del progetto, tutti hanno valutato positivamente l’intervento pur evidenziando nella primissima fase iniziale, alcune criticita’. La Regione concorre al finanziamento del 75% della spesa, mentre gli enti locali partecipano nella misura minima del 25%. Il fondo regionale destinato per la sperimentazione biennale dell’intervento ammonta complessivamente a circa 750 mila euro e lo stanziamento e’ stato ripartito in parti uguali tra le quattro amministrazioni provinciali.
I soggetti attuatori della sperimentazione sono gli enti locali ricompresi nei 24 ambiti territoriali sociali i quali hanno appositamente costituito, presso ciascun ambito, un gruppo di lavoro interprofessionale che ha gestito la delicata fase dell’avvio. Anche le Province sono state coinvolte nella sperimentazione, con il compito del coordinamento complessivo del progetto nonche’ della gestione delle risorse economiche.
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23/10/2009