Il 50% dei disabili si ferma alla licenza elementare

Il 50% dei disabili si ferma alla licenza elementare

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Rischiano la vita al ristorante, se per caso la carne e’ stata cotta aggiungendo un po’ di latte o se nel dolce ci sono le noccioline. Possono avere uno shock anafilattico alla mensa scolastica, se le lasagne sono di pasta all’uovo. Vivono cosi’, con una spada di Damocle sulla testa, gli oltre 570 mila under 18 italiani allergici agli alimenti: 270 mila hanno fra zero e cinque anni, circa 150 mila sono bimbi da 5 a 10 anni, altri 150 mila hanno fra 10 e 18 anni. Circa 5.000 bambini con meno di 5 anni sono a rischio di reazioni allergiche gravi che possono costar loro la vita, se vengono accidentalmente in contatto con gli alimenti proibiti; si stima che ogni anno nel nostro Paese siano circa 40 i morti per anafilassi, molti dei quali non riconosciuti come allergici. E il problema e’ in continua crescita, come segnalano gli esperti in occasione della Settimana mondiale dell’Allergia Alimentare, dal 9 al 15 maggio. “L’allergia alimentare, in particolare verso latte, uova e nocciole e’ la causa piu’ frequente di shock anafilattico e spesso segna l’inizio dell’evoluzione verso altre malattie allergiche quali la rinite e l’asma – spiega Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro dedicato allo Studio e alla Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari, operativo nella Regione Veneto presso l’azienda ospedaliera dell’Universita’ di Padova -. Sforzi maggiori devono essere dedicati all’identificazione dei bambini a rischio attraverso una diagnosi appropriata con prove allergologiche cutanee e sul sangue. L’esclusione dell’alimento rappresenta tuttora l’unico trattamento efficace nella prevenzione della reazione allergica”. Negli ultimi dieci anni il numero dei bambini allergici e’ cresciuto del 20 per cento, mentre i ricoveri per shock anafilattico nella fascia fra 0 e 14 anni sono aumentati di sette volte e le visite ambulatoriali pediatriche per allergie alimentari sono triplicate. “L’allergia piu’ frequente e’ quella al latte vaccino: non lo tollerano oltre 100 mila bimbi fra zero e cinque anni, costretti a ricorrere a tipi di latte speciali molto costosi”, spiega ancora Muraro. “Nella maggior parte dei Paesi europei – informa Marcia Podesta’, presidente di Food Allergy Italia, che fa parte di una rete internazionale di 15 Associazioni di pazienti con allergie alimentari – questi prodotti speciali per allergici sono rimborsati, se il paziente ha la prescrizione medica; in Italia solo Lombardia, Friuli e Sardegna coprono i costi dei tipi di latte speciale, che altrove sono totalmente a carico della famiglia”. Purtroppo ben il 40 per cento dei cittadini non sa o non e’ al corrente che esistano le allergie alimentari. .

Fonte: agi.it

08/05/2010