Sclerosi multipla: raddoppia il numero di geni asociati alla malattia

Sclerosi multipla: raddoppia il numero di geni asociati alla malattia

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Offerte di lavoro dall’ufficio del lavoro della Provincia ai disabili per cinque posti di minatori e gruistii; sul caso scendono in campo i disabili del Movimento democratico nazionale, presieduto da Tiziana Marchi, che chiedono una nota di biasimo nei confronti dell’ente, della associazione Diritti diretti di Chieti presieduta da Simona Petaccia e di un cittadino Luciano Pellegrini.

«E’ una affermazione inaccettabile che offende la dignità del lavoratore disabile», scrive Tiziana Marchi. La Provincia tramite l’assessore al lavoro Daniele D’Amario si è difesa. «L’ente ha il dovere di pubblicare l’offerta così come richiesta dal datore di lavoro», spiega il delegato di Di Giuseppantonio, «non può entrare nel merito della qualifica richiesta. Poi un team di medici per la Provincia valuta il caso specifico, e stabilisce la compatibilità tra le condizioni del lavoratore e la mansione svolta. Sarebbe piuttosto auspicabile che il Ministero estendesse l’istituto dell’esonero dagli obblighi di assunzione di personale beneficiario della legge 68 a tipologie di aziende che difficilmente possono ospitare al loro interno personale diversamente abile, una battaglia della quale ci siamo fatti più volte portavoce».
Ed è proprio questa affermazione che non è piaciuta alla presidente di Diritti diretti Simona Petaccia. «Non è vero che la Provincia non deve verificare» dice, «e comunque in una ditta di esplosivi ci sono anche uffici amministrativi e commerciali. Molti disabili sono acculturati, diversi laureati e fanno formazione quindi è auspicabile che a loro si offra un tipo di lavoro più congruo alle loro condizioni».

«Non so se ridere o vergognarmi», dice Luciano Pellegrini, un cittadino di Chieti da sempre impegnato nel sociale, «la legge 12 marzo 1999, 68 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili" nell’articolo 2: (Collocamento mirato) dice "Per collocamento mirato dei disabili si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione". Ve lo immaginate una persona appartenente a questa categoria svolgere uno di questi lavori richiesti».
Pellegrini poi ricorda che i requisiti richiesti per usufruire della legge sul diritto al lavoro dei disabili sono tre: età minima 15 anni, purché sia assolto l’obbligo scolastico, e mantenimento del diritto sino all’età pensionabile; persone in età lavorativa affette da una o più minorazioni fisiche, psichiche, sensoriali e portatori di disabilità intellettiva, con un grado d’invalidità riconosciuta dagli Enti che seguono le varie cause invalidanti, superiore a una determinata soglia; essere disoccupati. «Una notizia così preoccupante che fa male alla nostra città, non fa protestare il sindaco, il presidente della Provincia,i sindacati?».

Fonte: Comune.torino.it

05/08/2011