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La comunità appartamento per pazienti psichiatrici ha fatto salire i residenti oltre quota mille. Il sindaco Valter Malino "Se non fosse per loro non ci saremmo più". La storia raccontata sulle pagine delle Stampa.

ASTI – I ragazzi di Villa San Michele non lo sanno, ma il sindaco Valter Malino sì. Ci pensava in questi giorni di manovre: "Se non fosse per la comunità aperta in paese, forse il Comune non ci sarebbe più" ammette dal municipio di Dusino San Michele. E dalle sue parole, al di là dei numeri, traspare un affetto vero per i 17 ospiti della comunità appartamento di corso Umberto, struttura d’accoglienza della "Blu Cobalto" per pazienti psichiatrici e disabili intellettivi. Che in paese, quasi tutti, hanno preso residenza: "L’ultimo censimento ci dava a 998 abitanti, dal 2006, quando ha aperto la comunità, abbiamo superato i mille e da lì abbiamo cominciato a crescere – racconta il sindaco – quest’anno in un mese sono nate altre tre bimbe".

E’ bastato superare quella diffidenza iniziale, sforzarsi di capire: "Ci siamo affezionati ai ragazzi, li coinvolgiamo nelle nostre attività, uno è diventato quasi il mio segretario, si occupa della biblioteca, qui in municipio". E poi gli operatori: "Alcuni si sono trasferiti qui, tra questi uno originario della Costa d’Avorio ha preso residenza con moglie e figli, il nostro parroco ha battezzato la più piccola". Di là dal cancello di Villa San Michele, c’è una Dusino numero due: appartamenti che danno sulla piazza cortile, un giardino di orti ed erbe aromatiche per la fitoterapia, gazebo, spazi per laboratori, il forno a legna delle sere estive. Un progetto partito nel 2005: "Abbiamo cominciato ad affittare questa cascina mettendola a posto secondo le norme previste dall’Asl, dal 31 marzo 2006 abbiamo aperto" racconta Augusto Monge, amministratore della Blu Cobalto. Tecnicamente, Villa San Michele accoglie un nucleo residenziale psichiatrico e due nuclei per disabili intellettivi, 17 ragazzi assistiti da tre educatrici, infermieri, operatori sociosanitari, psichiatri e psicologi. Aperti all’esterno: "Abbiamo trovato una collaborazione ampia negli abitanti, passano di qui, salutano, Comune e parrocchia ci invitano alle feste, don Lorenzo è stato un vero collante tra il paese e la comunità – spiegano Augusto Monge e Paolo Brigonzi – tra le tante attività, abbiamo progetti di avviamento al lavoro col circolo Alpini, di inserimento sociale con il Comune e i bar, segno che gli abitanti li accolgono volentieri". E il municipio, statistiche demografiche alla mano, ringrazia. Ma il sindaco, alla manovra, non risparmia critiche: "Non è così che si riducono i costi, i nostri consiglieri prendono 15 euro a seduta, 60 all’anno, lordi, e fanno di tutto – commenta Malino – chiudendo i piccoli comuni togliamo agli abitanti ogni speranza d’essere ascoltati. Ci sono tanti enti inutili che servono solo a chi è a caccia di poltrone aggiunge – il buon esempio dovrebbe arrivare dall’alto". (Elisabetta Fagnola- La Stampa)

Fonte:SuperAbile.it

24/08/2011