Per la Federazione i provvedimenti assunti dal governo causeranno "la sospensione di molti servizi e prestazioni": colpite almeno 10 milioni di famiglie, ridotti asili nido e assistenza domiciliare. E la delega assistenziale sarà "il colpo definitivo"
ROMA. I tagli agli enti locali e quelli ai ministeri causeranno, fra pochi mesi, la sospensione di molti servizi e prestazioni di competenza dei Comuni che già prima delle due manovre approvate negli ultimi mesi erano in forte difficoltà: ad essere colpiti saranno bambini, anziani e disabili con la drastica riduzione di asili nido, assistenza domiciliare e supporti all’autonomia personale. La prospettiva, tutt’altro che rosea, è della Fish, la Federazione italiana superamento handicap, secondo la quale, con “diversa intensità”, saranno colpite almeno 10 milioni di famiglie italiane. A pagare saranno in modo particolare le persone con disabilità grave: “Le stime più ottimistiche – afferma il presidente Pietro Barbieri – ci fanno ritenere che almeno un terzo dei disabili gravi perderà entro un anno ogni tipo di assistenza, in particolare l’indennità di accompagnamento e gli eventuali assegni di cura che alcune (poche) regioni avevano timidamente iniziato ad erogare.”
La Fish ritiene che la manovra di luglio e quella appena approvata diano una “possente spallata” alle politiche sociali del paese, ma sottolineano che “il colpo definitivo sarà sferrato con la riforma assistenziale sulla quale il Governo sta per chiedere la delega per poter fare cassa”. Con la riforma assistenziale e fiscale il governo prevede di recuperare 40 miliardi: 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi dal 2014: “E’ evidente a chiunque – afferma la Fish – che con quella premessa i servizi e le prestazioni sociali non potranno che essere ulteriormente limitati, compressi, soppressi”. Fra l’altro, è vero che la manovra appena approvata prevede che l’impatto dei 40 miliardi possa essere affievolito intervenendo sulle imposte indirette, ma avendo il governo già usato la carta dell’innalzamento delle aliquote Iva “per evitare altre imposizioni come la patrimoniale”, quella opportunità è secondo la Federazione ormai “bruciata”. A meno che naturalmente non si elevi ancora l’imposta al 22% o non si ritocchino anche le aliquote agevolate sui beni di prima necessità: “Ipotesi inquietanti, ma visto il contesto politico – afferma la Fish – tutt’altro che da escludere”.
Per far fronte a questa situazione, la Fish conferma la mobilitazione già in corso, con un “autunno caldo” nel quale saranno portate avanti “un’informazione capillare a tutte le famiglie su cosa si sta rischiando e decidendo, iniziative di pressione e di protesta anche eclatante e interventi presso tutte le sedi istituzionali centrali e regionali”. (ska)
Fonte: Redattore Sociale
17/09/2011