Parte la prima struttura del Sud Italia dedicata alla cura e alla riabilitazione dei paraplegici e tetraplegici: l’Unità spinale unipolare dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania. L’obiettivo è quello di farlo diventare un centro di riferimento per tutto il Mezzogiorno al fine di limitare i cosiddetti viaggi ‘della speranza’ obbligati nelle strutture specializzate del Centro-Nord.
Ogni anno, infatti, un centinaio i siciliani colpiti da lesione midollare sono costretti a rivolgersi alle Unità Spinali fuori dalla Sicilia, con notevoli disagi personali e familiari oltre agli altissimi costi sociali e rimborsi da parte del sistema sanitario regionale. All’inaugurazione, avvenuta questa mattina, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina e il direttore generale del Cannizzaro Francesco Poli.
"L’apertura dell’Unità Spinale – afferma il dott. Francesco Poli, direttore generale del Cannizzaro – colma un divario che ha finora penalizzato la Sicilia e creato enormi difficoltà a chi ha già subito un trauma grave e invalidante, costringendo pazienti e famiglie a spostarsi per avere le cure idonee. L’Usu, oltre a garantire interventi sanitari, diagnostici e terapeutici adeguati, potrà diventare un punto di riferimento permanente per le persone mielolese".
L’Unità spinale unipolare (USU) è una struttura, infatti, dedicata specificatamente all’assistenza alle persone mielolese che hanno cioè subito una lesione al midollo spinale, quasi sempre di origine traumatica a causa di incidenti stradali, infortuni sul lavoro. L’Unità spinale è definita "unipolare" in quanto è una struttura operativa autonoma, che utilizza risorse della sede ospedaliera in cui si trova. La struttura prende in carico il paziente dal momento della lesione, prevenendo le complicanze, adoperandosi per il recupero delle funzioni residue per raggiungere il massimo livello possibile di autonomia, assistendo la persona nel reinserimento familiare e sociale e, dopo, consentendo il proseguimento delle cure specifiche per i para e tetraplegici.L’USU inoltre intende collaborare con le famiglie, le scuole, le agenzie educative, le associazioni di pazienti per ottimizzare il rientro della persona nel suo contesto di provenienza.
La struttura del Cannizzaro rispetta pienamente gli standard fissati nelle linee guida ministeriali ed è dotata dei più moderni presìdi e tecnologie. L’Unità spinale unipolare del Cannizzaro sorge su un lotto di oltre 10 mila mq e ogni piano occupa una superficie di 1800 mq. Nell’edificio di quattro piani, con venti posti letto, oltre alle infermerie, agli studi medici e agli ambulatori specialistici, trovano spazio tra l’altro la palestra per la rieducazione neuromotoria, soggiorni e aree per la socializzazione, piscina accessibile ai disabili per la terapia in acqua e un appartamento pre-dimissioni in cui il paziente può "familiarizzare" con l’ambiente che troverà quando avrà lasciato l’ospedale. Vi opera un’équipe multiprofessionale di fisiatri, neurologi, urologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali ed un team medico specializzato con ulteriori figure, per assicurare gli interventi richiesti dal progetto riabilitativo.
Fonte superabile.it – m.a/c.a.
Segnalato da: informadisabile.it
21/09/2011