Quando il Giudice riconosce che certi diritti non si possono negare

Quando il Giudice riconosce che certi diritti non si possono negare

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ROMA. Una quotidiana odissea fra scale e gradini. È quella degli studenti disabili nelle scuole dove il problema delle barriere architettoniche non è ancora risolto. Sono i genitori, che in alcuni casi li devono portare in braccio fino all´aula. Come Ersilia D´Antonio, mamma di un bimbo paraplegico che fa la prima elementare alla Vittorino Da Feltre, al Colosseo: «La sua classe è al secondo piano e per raggiungerla devo salire una decina di gradini portandolo in braccio, prima di arrivare all´atrio dove c´è l´ascensore. Al secondo piano devo attraversare una terrazza scivolosa prima di raggiungere l´aula. Ho chiesto che lo spostino al piano terra». Un calvario simile a quello della figlia di Bruno Fraschetti, un´alunna tetraparetica della scuola Montessori di via Santa Maria Goretti. La bimba deve essere portata ogni giorno a braccia da due assistenti nel piano sotterraneo che ospita la mensa, in attesa che l´ascensore venga installato. «I fondi regionali sono bloccati – spiega Fraschetti – Ora il municipio II ha promesso che l´ascensore sarà pronto per febbraio, e nel frattempo ci ha assegnato due educatori che portano mia figlia su e giù dalle scale».

di Sara Grattoggi

Fonte: La Repubblica

04/10/2011