CHIETI – Stesso copione, stesse risposte, attori diversi. Continua il dramma delle persone disabili in Abruzzo. Stavolta è la Provincia di Chieti a tagliare i fondi al servizio Sade (un programma di assistenza domiciliare extrascolastica istituito nel 1998 e che si occupa di sostegno didattico domiciliare a studenti e studentesse disabili iscrittiagli istituti superiori della provincia). Ma ora di quel sostegno che ha dato supporto ogni anno a circa250 ragazzi in difficoltà,permettendo loro di raggiungere la maturità e, per quanti lo hanno voluto, di proseguire il percorso di studi universitario, non resta che un pallido ricordo
«Le famiglie sono arrabbiate», fa sapere il consigliere provinciale Angelo Radica (Pd),«hanno cercato risposte presso la Provincia di Chieti che, laconicamente ha liquidato il taglio indiscriminato del servizio con la frase, ormai all’ordine del giorno:non ci sono i fondi.La scuola rimanda le problematiche a chi fino ad oggi ha gestito il servizio, ma anche qui, risposte concrete non ce ne sono: tutto dipende dalla volontà politica della provincia che, nella propria scala di valori deve privilegiare taluni aspetti piuttosto che altri». Immediato il mea culpa dalle fila della maggioranza. «E’ vero, la Provincia non ha fondi per sostenere il Sade», diceGianfranca Mancini assessore alle politiche sociali, «il servizio di assistenza domiciliare extrascolastica agli studenti disabili non rientra fra le sue competenze obbligatorie. Ma non è vero che ha lasciato sole le famiglie. Questa amministrazione sta cercando di trovare dei locali da mettere a disposizione gratuitamente per poter comunque assicurare alcuni spazi. E’ un piccolo aiuto ma è il massimo che possiamo fare. Abbiamo provato a cercare i fondi, invano, in tutte le pieghe del bilancio».
Fonte: Disablog.it
19/10/2011