Turismo accessibile in Friuli anche per persone disabili

Turismo accessibile in Friuli anche per persone disabili

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166 miliardi di euro l’indotto che se ne potrebbe ricavare.Le stime emerse dal convegno "Sicilia accessibile", organizzato a Catania dalla fondazione Giovanni Amato e dal dipartimento di Economia e metodi quantitativi dell’Università.

CATANIA – Si è concluso a Catania il convegno "Sicilia accesibile", promosso dalla fondazione Giovanni Amato e dal dipartimento di Economia e metodi quantitativi dell’Università. Secondo i dati riferiti, in Europa si stimano circa 40 milioni di persone con disabilità motoria e considerando la popolazione anziana, i disabili temporanei, le famiglie con bambini, e chi ha disturbi alimentari, si raggiungono i 130 milioni di persone. Altrettanti potrebbero essere quindi i turisti disabili: una cifra che raddoppia, se consideriamo che questi viaggiatori sono generalmente accompagnati da almeno una persona. Si stima quindi, complessivamente, una domanda potenziale di circa 260 milioni di persone, per un indotto di 166 miliardi di euro. L’Italia, tuttavia, è una meta poco considerata dai viaggiatori disabili, visto che in in Germania solo il 6,4% delle persone con disabilità considera il nostro Paese una delle destinazioni più ambite.

Per quanto riguarda, in particolare, la Sicilia, qui solo il 3% dei turisti è rappresentato da persone disabili, per la maggior parte non vedenti. Questo è il risultato dell’assenza di strutture turistiche adeguate: mancano pullman con pedane, le strutture alberghiere in genere hanno una stanza per disabili ogni 40, le spiagge non sono attrezzate per la ricezione di soggetti disabili, mancano percorsi turistici specificatamente studiati. Gli investimenti nel settore riguardano poi prevalentemente la creazione di nuove strutture, piuttosto che l’ammodernamento di quelle già esistenti: questo, sebbene nessuna delle aree a maggiore interesse turistico sia attualmente accessibile. L’unico progetto di accessibilità fatto in Sicilia riguarda la Villa del Casale di Piazza Armerina (20 milioni di euro stanziati), che però è ancora oggi in corso e vedrà la luce solo parzialmente, mentre quello realizzato è già inadeguato. Anche l’informazione è completamente inadeguata, visto che strutture pubbliche, assessorati, comuni e province non hanno alcun sito internet specificatamente dedicato al turismo accessibile. Non mancano, tuttavia, le buone prassi, su cui pure ci si è soffermati durante il convegno: dai beni naturalistici (Parco dell’Etna e Plemmirio) a quelli architettonici (Castello di Adrano), dalle attività turistiche (Kiki village) a quelle sportive (Sciacca full immersion, L.I.F.E Acireale), esistono esperienze positive da cui si potrebbe trarre spunto per incrementare il turismo per tutti.

Fonte: SuperAbile.it

25/10/2011