FIRENZE. Da un sondaggio svolto interrogando persone con patente auto, è emerso che quasi nessuno conosce il significato e l’utilizzo del bastone bianco’. La maggior parte degli intervistati dichiara che alla scuola guida non è mai stato citato l’articolo 191 comma 3 del Codice della Strada, il quale afferma che «…I conducenti di automobili o biciclette devono fermarsi quando una persona invalida con ridotte capacità motorie o su carrozzella o munita di bastone bianco o accompagnata da cane guida, attraversa la strada o si accinge ad attraversarla…». Ecco il perchè di tanta disattenzione: spesso, come nella legge del più forte, il non vedente viene urtato o dev’essere lui stesso a spostarsi per scansare i pedoni e i ciclisti, totalmente non curanti della sua condizione, che è resa chiaramente riconoscibile proprio dal bastone bianco. UN PO’ di storia: fin dall’inizio del secolo scorso il bastone bianco si è affermato come mezzo di riconoscimento. Nel 1921 in Inghilterra fu proposto il colore bianco in quanto risultava ben visibile; il 7 febbraio del 1931 in Francia venne lanciata una campagna di mobilitazione a favore dell’uso del bastone bianco come segno di riconoscimento per le persone non vedenti. Da quella data diventa un simbolo universalmente acquisito: anche dal nostro codice della strada che tutela questa categoria speciale di persone inabili promuovendone il rispetto a partire da segnali di civiltà semplici come il lasciare i marciapiedi sgombri da biciclette ed altri intralci.
Fonte: La Nazione
26/10/2011