Sclerosi multipla, i pazienti ”disegnano” gli oggetti che semplificano la vita

Sclerosi multipla, i pazienti ”disegnano” gli oggetti che semplificano la vita

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PISTOIA – È uscito dal suo appartamento di via dell’Olmo alle 9,30 per andare alla fermata e prendere il pullman, all’altezza del civico 401 di viale Adua. Ma purtroppo non è riuscito a salire, perché il servizio pubblico non è alla portata di tutti. Fernando Giambi, infatti, è un cittadino un po’ speciale: per spostarsi non può fare affidamento sulle sue gambe ed è costretto a usare una sedia a rotelle automatizzata. Tutta colpa di un’operazione alla spina dorsale andata male nel 2005.

«Dovevo arrivare in piazza della stazione – racconta il 67enne di origini umbre che vive a Pistoia ormai da 50 anni – Così sono arrivato alla fermata più vicina. Il primo pullman che si è fermato ha buttato giù la pedana per farmi salire, ma questa ha sbattuto contro il cordolo che delimita la pista ciclabile e lo scalino che si è creato non mi ha consentito di salire. L’autista ha ritirato su la pedana, dicendo che non poteva farci niente e poi è ripartito. Il secondo pullman è arrivato intorno alle 10,40. Sono salito sulla pedana ma la sedia è rimasta incastrata su un piccolo scalino formato dalle due strisce di metallo. Bastava che qualcuno da dietro mi desse una piccola spinta e le cose si sarebbero sistemate. Ma purtroppo non è andata così». L’autista che era di turno, infatti, non ha voluto compiere questo gesto, sostenendo che non era compito suo e che non voleva accollarsi la responsabilità di eventuali cadute del soggetto. Il signor Fernando, però, non l’ha presa bene. Ha insistito un po’ e quando ha capito che nessuno lo avrebbe aiutato ha deciso di rimanere fermo sulla pedana con la sua carrozzina, impedendo al pullman di ripartire. Poi ha chiamato i carabinieri per segnalare quanto stava accadendo con l’intenzione di sporgere denuncia nei confronti dell’autista del Copit (proposito poi rientrato). È trascorsa così quasi un’ora: il pullman fermo su viale Adua, i passeggeri insofferenti e Fernando fermo sulla pedana, deciso a far valere i suoi diritti e a ribellarsi contro quella che gli appariva come una vera e propria ingiustizia. L’intervento delle forze dell’ordine ha poi sbloccato la situazione, ma non ha tolto allo sfortunato protagonista della vicenda l’amarezza per quanto accaduto. Alla fine ha dovuto persino rinunciare al suo viaggio in centro per acquistare delle scarpe particolari per il piede infortunato in un incidente nel 1968.

«Il problema è che non tutte le fermate hanno le piattaforme che consentono l’appoggio della pedana degli autobus – racconta Fernando – Purtroppo la casa in cui abito con mia moglie è lontana da tutte queste fermate. La più vicina si trova a Capostrada. Per cui quando devo muovermi vengo su viale Adua». Per Fernando, dunque, anche il più piccolo spostamento diventa un terno a lotto: la moglie non può accompagnarlo ogni volta e purtroppo sono sempre meno le persone pronte a dare una mano a chi si trova in difficoltà. «Senza piattaforme non si può montare» «Se le fermate non sono attrezzate con le piattaforme, i disabili in carrozzina non possono salire». Il commento di Renzo Capperi, direttore dell’azienda che ha in carico il servizio di trasporto pubblico (Copit), sulla disavventura capitata a Fernando Giambi è tranchant. «Le pedane dei pullman non possono poggiare a terra perché si crea una pendenza troppo elevata che rischia di far capovolgere la sedia a rotelle». Il direttore di Copit invita i disabili a telefonare all’azienda prima di ogni spostamento per far presenti le loro necessità «ed evitare di trovarsi di fronte a mezzi con una pedana mancante o non funzionante». In ogni modo, Capperi non approva il modo in cui è stata condotta la protesta del signor Fernando: «Attrezzare le fermate è compito dell’amministrazione comunale e non di Copit – spiega – Inoltre, l’autista non ha voluto assumersi una responsabilità che non gli compete. La protesta del signore in questione è legittima, ma il modo in cui è stata messa in atto è sbagliato: bloccando il pullman ha creato disagio ai passeggeri che si trovavano a bordo». Intanto, il Comune fa sapere che al momento non ci sono risorse per dotare di piattaforme tutte le fermate degli autobus, ma si rende disponibile a sedersi intorno a un tavolo insieme alle associazioni per cercare di risolvere i problemi, come già ha fatto in passato.

Fonte: disablog.it

14/11/2011