Mio figlio disabile escluso dalla recita”. Protesta di una madre

Mio figlio disabile escluso dalla recita”. Protesta di una madre

| 0

FIRENZE. Non vedenti e ipovedenti scendono in piazza. Domani, giornata nazionale del cieco, sono in programma presidi di fronte a tutte le prefetture italiane per chiedere al governo Monti la cancellazione del progetto di riforma dell’assistenza ai disabili ideato dal precedente governo e il ripristino del contributo compensativo, eliminato nella manovra dello scorso ottobre, mirato alla erogazione di servizi essenziali per la qualità della vita dei ciechi e degli ipovedenti, previsto dalla legge 24/1996 ma “brutalmente ridotto del 98%”. I presidi si terranno di fronte alle prefetture di tutte le 107 province italiane. “Ci aspettiamo oltre 20 mila persone” dice il presidente dell’Uic Tommaso Daniele, che poi spiega: “Piccoli gruppi di manifestanti saranno ricevuti dai prefetti, ai quali presenteranno un documento con le nostre proposte”.

“Il disegno di legge ‘Norme per la riqualificazione e il riordino della spesa in materia sociale’ ideato dal governo Berlusconi – spiegano dall’Unione Italiana Ciechi, promotrice delle manifestazioni – contiene principi che, se attuati, farebbero tornare il mondo della disabilità al Medioevo con il rischio dell’emarginazione e dell’esclusione sociale. In particolare, all’art. 10 (che noi chiediamo di stralciare) si tende sostanzialmente ad azzerare l’indennità di accompagnamento, erogata dallo Stato al titolo della minorazione, per metterla a carico delle regioni, che la erogherebbero non tanto in base ai bisogni della persona disabile quanto alle disponibilità economiche, con il risultato che si avranno indennità di accompagnamento diverse da regione a regione: più alte nelle regioni ricche, più basse in quelle povere”.

Inoltre, “l’articolo 10 getta le premesse per la cancellazione dell’indennità di accompagnamento in favore dei disabili gravi in grado di lavorare e produrre un reddito, fra cui i ciechi, minacciando di abolire il civilissimo principio del riconoscimento di tale indennità al solo titolo della minorazione”. Secondo l’Uic, “tutto questo non è accettabile”, pertanto l’associazione “difenderà con le unghie e con i denti l’indennità di accompagnamento al titolo della minorazione: una delle più belle pagine del Parlamento italiano che ha sancito un alto principio di civiltà giuridica che trova il suo fondamento in alcuni articoli della Costituzione: art. 2 (dovere della solidarietà), art. 3 (pari opportunità sulla base dell’uguaglianza), art. 32 (diritto delle persone alla salute), art. 38 (diritto all’assistenza dei cittadini inabili al lavoro)”. Fatto non secondario, aggiungono dall’Uic, “il contributo compensativo previsto dalla legge 24 del 1996 è stato ridotto a 65 mila euro dagli originali due milioni di euro (- 98%). Si tratta di contributi interamente finalizzati all’erogazione di servizi socio-assistenziali in favore dei disabili visivi, quali la produzione in braille, a caratteri ingranditi e in formato elettronico, di libri e giornali”. Alle manifestazioni parteciperà anche la Fand (Federazione associazioni nazionali disabili). (js)

Fonte: Redattore Sociale

13/12/2011